Ratto di Polissena P.za della Signoria, 2r, 50122 Firenze FI

Ratto di Polissena





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Ratto di Polissena P.za della Signoria, 2r, 50122 Firenze FI




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P.za della Signoria, 2r, 50122 Firenze FI

Orari

Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle
  • Adatto ai bambini
  • Ristorante
  • Toilette
  • Bagno accessibile in sedia a rotelle
  • Adatto alle famiglie
  • Ascensore accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

Diego Francesco Paternò (diegofrancesco)
18.08.2023
Ratto di Polissena
Statua ricca di significati e dalla storia interessante. La complessità del soggetto scolpito la caratterizza più di ogni altra cosa. Opera di metà '800. Fa parte delle sculture della Loggia dei Lanzi.Una delle bellezze d'Italia a cielo aperto, ogni turista può goderne gratuitamente. Come diceva il grande Philippe Daverio: Museo Aggratis.
adbv
14.08.2023
Ratto di Polissena
Bella!
Sara Dell'Orfanello
13.08.2023
Ratto di Polissena
Meravigliosa scultura, davvero suggestiva.Impossibile non fermarsi ad ammirarla passeggiando per Firenze.
Roberto Rubiliani
02.08.2023
Ratto di Polissena
Opera favolosa
Davide Pizzi
02.08.2023
Ratto di Polissena
Il Ratto di Polissena è una scultura di Pio Fedi, scolpita tra il 1855 e il 1865 dopo una lunga gestazione con studi e disegni (molti dei quali ancora conservati a Firenze e a Roma) è considerata il capolavoro dell'artista ed una delle più significative opere della scultura ottocentesca italiana, tanto da meritarsi la prestigiosissima collocazione in piazza della Signoria a Firenze, unica opera moderna tra capolavori antichi e rinascimentali.Il soggetto della scultura è Polissena, figlia minore di Priamo, rapita da Neottolemo per essere sacrificata in previsione della partenza delle navi greche per il ritorno dalla guerra di Troia. La violenza del rapimento è sottolineata dall'uccisione del fratello di Polissena Polidoro, caduto per difendere la sorella, e dal braccio alzato di Pirro con la spada impugnata che sta per vibrare il colpo per uccidere anche la madre di Polissena, Ecuba, che cerca di trattenerlo.Per scolpirla il Fedi si ispirò a una statua di Lorenzo Bartolini (Pirro che getta Astianatte da una torre) ed all'Ercole e Lica di Antonio Canova, ma anche al vicino Patroclo e Menelao di fattura romana, soprattutto nella fisionomia del protagonista.La statua è caratterizzata dalla complessità del soggetto, trattato con un'azione quasi teatrale, rappresentata dal gesto del braccio di Pirro che alza la spada.

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