Torbiera Parco naturalistico

Bellissima passeggiata , sentieri facili e puliti. Adatto a tutti

Torbiera: zona acquitrinosa di ambiente freddo-umido nella quale, da depositi di residui di piante palustri, si origina la torba che rappresenta la forma attuale del carbone fossile. La configurazione della torbiera di Mombello risale all’Età Quaternaria quando, a causa dello scioglimento dei ghiacciai, si formò un laghetto. Questo piccolo specchio d’acqua, con il trascorrere dei millenni, vide diminuire la sua profondità fino a trasformarsi in una palude. La rigogliosa vegetazione che doveva crescere ai bordi del laghetto nel corso del tempo determinò l’interramento dello specchio d’acqua e la trasformazione de materiale vegetale in torba ( mediante processo di carbonizzazione ). Un tempo la torba era estratta a mano ed usato come combustibile soprattutto per l’alimentazione dei forni delle ceramiche lavenesi. L’attività della torbiera risale a una quarantina di anni fa. In questa torbiera sono stati ritrovati resti di palafitte, frammenti di vasi assai rozzi foggiati con argilla e detriti vegetali, un discreto numero di armi ed utensili probabilmente dell’Era Neolitica. La flora spontanea della torbiera assume caratteristiche a sé stanti e di notevole interesse naturalistico. Tipici vegetali di questo ambiente umido sono le canne di palude, che occupano oggi una buona parte della torbiera e le carici ( carex caespitosa ) che formano vistosi cuscini emisferici. Tra le piante acquatiche prevale la tifa ( tipha latifoglia ). Numerosi alberi caratteristici di questi ambienti umidi si sono insediati tra le canne e le carici: l’ontano nero, il salice bianco e cenerini, la fusaggine, la betulla, il ciliegio a grappoli, la sanguinella, il pioppo nero ed il cipresso di palude (taxodium distichum) inserito nell’ambiente ad opera dell’uomo. Da segnalare la presenza dell’osmunda regalis, felce protetta di bellissimo aspetto, una volta diffusa nel nostro territorio ed ora assai meno frequente. Per quanto riguarda la fauna, oltre alle zanzare ed alle libellule, vi sono alcune specie di acari e ragni ben adatti alla vita acquatica come l’argyroneta acquatica, unico aracnide che trascorre la vita sott’acqua. La fauna ittica non è molto varia data l’esiguità dello specchio lacustre e la scarsa ossigenazione. Sono state pescate le anguille (immesse dall’uomo) ed il persico sole; l’ambiente è invece ideale per rane e rospi, soprattutto durante il periodo estivo. Tra i rettili è diffusa la biscia dal collare, innocua e perfettamente adatta alla vita acquatica. Alcuni uccelli migratori nidificano in prossimità della torbiera: anatre selvatiche, germani, gallinelle, folaghe. Fra i mammiferi sono da segnalare il toporagno acquatico e l’arvicola terrestre che vivono in prossimità dell’acqua scavando gallerie vicino alle rive.

Un bel parco per passare in pomeriggio in mezzo alla natura

Interessante, andrebbero migliorati i sentieri di accesso.

Bella passeggiata su un sentiero pulito.Da Cerro si raggiunge in circa 20 minuti.Si arriva a un piccolo laghetto paludoso dove sono stati trovati i resti delle palafitte di 5000 anni fa.

Poco praticabile arrivando in auto.