Villa Mafalda

Chiedo ai dirigenti della clinica di annullare le spese legali della causa intentata da Elena Improta nei loro confronti: una decisione non solo umanamente opportuna ma eticamente giusta. Elena ha voluto e saputo mettere a disposizione di molti altri la sua drammatica esperienza per costruire un aiuto concreto e di qualità nel sostenere le difficoltà di ragazzi disabili e delle loro famiglie del nostro territorio. Fate in modo che questo rimanga ancora possibile!

É disumano pensare che chi dovrebbe salvaguardare il diritto alla vita e alla salute, possa precludere il diritto ad una vita dignitosa a dei giovani adulti con disabilità. Spero accogliate la richiesta di Elena e Mario Mazzarino, per vostra coscienza e per l'immagine della clinica. Per Elena pagare la cifra che chiedete per il risarcimento della causa persa, vuol dire chiudere la struttura che ha creato per i ragazzi con disabilità. Fate un gesto generoso e non chiedete il risarcimento. Una donna

Come associazione di promozione sociale nata per la promozione e la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie vi chiediamo un gesto umanitario, una rinuncia al risarcimento delle spese da parte della signora Elena Improta e di suo figlio Mario Mazzarino, come già fatto dalle 3 compagnie assicurative.Il pagamento delle spese per loro sarebbe disastroso, una vostra rinuncia non cambierebbe invece le sorti della Casa di Cura.Confidiamo in tanti nel vostro buon cuore.

Qui sono nata 53 anni fa... La mia mamma è potuta uscire dalla vostra clinica felice, con me accanto, sapendo che tutto era andato bene. Ma non tutti hanno avuto questa stessa possibilità. Scrivo in riferimento alla storia di Elena (che conosco personalmente e di cui nutro stima e gratitudine per motivi personali) e Mario. Vi chiedo di mettervi una mano sul cuore e rinunciare a ciò che vi sarebbe dovuto. Sarebbe un gesto importante per mantenere vivo il sogno della casa di Mario"."

Vi prego di compiere un gesto di profonda umanità e rinunciare alle richieste avanzate nei confronti di Elena Improta. Senza un gesto magnanimo da parte vostra l'importante progetto del dopo di noi che Elena Improta porta avanti non avrà futuro e questa è una cosa profondamente ingiusta. Confido nella vostra sensibilità, anche l'immagine della clinica ne trarrà certamente beneficio...grazie in anticipo!

Struttura clinica privata al centro di Roma. Dare giudizi senza essere un po' di parte è difficile. Ognuno si baserà sulle proprie esperienze che ha avuto col Professore/a di turno quindi quest' ultime possono variare di molto. Qui entra in ballo la scienza da una parte e il destino delle persone dall'altra e per chi ci crede, un po' di fortuna. Per me l'esperienza con la clinica è stata positiva ma ripeto non mi sento di criticare chi non è stato così fortunato. Ma la clinica in realtà c'entra poco.

Vi chiedo di annullare la richiesta di danaro per le spese legali verso Elena Improta e suo figlio Mario. Sarebbe un atto di giustizia che sarebbe molto apprezzato dalla nostra comunità che si è stretta attorno a questa madre così coraggiosa ed alla sua Associazione Oltre lo sguardo che ha l'obiettivo di dare un futuro dignitoso a ragazzi disabili. Ne avreste un grande ritorno di immagine. Vi ringraziamo anticipatamente

Villa Mafalda, fate un gesto pubblico di umanità che rappresenti il calibro e la nobiltà della vostra clinica. Annullate le spese legali del processo intentato da Elena Improta! Assicurate un futuro ai ragazzi disabili di Oltre lo Sguardo! La vostra immagine ne verrebbe beneficiata, al contrario delle notizie che leggiamo, in cui ribadite di non voler porre finalmente fine a questa tragica e ingiusta vicenda.11

Scrivo a proposito di Elena IMPROTA, in sciopero della fame da ben 14 giorni!!Molte sono già le recensioni che commentano questa vicenda. Aggiungo la mia voce. Sono profondamente delusa dall'atteggiamento della proprietà di Villa Mafalda, che conoscevo come una delle migliori cliniche di Roma. Ma come si può conciliare la competenza tecnica e la cura che si devono alle persone malate con la posizione che sta tenendo la clinica in questa vicenda? Dove sono l'attenzione, il riguardo, il rispetto nei confronti di chi si trova in una condizione di debolezza? Mi sconcerta che non vedano la radicale contraddizione che c'è tra questa posizione e l'essere una affidabile struttura medica.Quindi chiedo anche io, con forza, che la proprietà della clinica rinunci alle richieste avanzate nei confronti di Elena e di suo figlio Mario. Pagarle bloccherebbe l'esperienza della CASA DI MARIO che garantisce un dignitoso Dopo di noi a persone disabili.

Mi unisco con determinazione alla richiesta da parte della vostra struttura di annullare le spese legali del processo di Elena Improta, in sciopero della fame da ben 14 giorni. Questo gesto permetterebbe a Elena di continuare ad impegnarsi nell'associazione Oltre lo sguardo che accoglie e sostiene diversi ragazzi disabili. Confido in una vostra scelta etica e umana.