Teatro di Marcello

Un angolo di Roma da assaporare con una breve passeggiata in tutta tranquillità e gratuitamente nel cuore del ghetto ebraico....TOP!!!

UN POSTO INCANTEVOLE DI GIORNO E MAESTOSO DI NOTTE! QUESTA E' ROMA! GIA NELL 'AVVICINARSI SI NOTA GIA' DA LONTANO LA MAESTOSITA' DI QUESTO TEATRO! LA COSA CHE MI HA SORPRESO NEL BENE CHE E'M TENUTO MOLTO BENE, PULITO , DI SERA BEN ILLUMINATO CON LA STRADINA FATTA APPOSTA CHE TE LO FA GODERE A PIENO! IL PICCOLO COLOSSEO SI ERGE IN UN PUNTO PIENO DI STORIA CHE LO CIRCONDA! SE FOSSE IN QUALSIASI ALTRA CITTA' DEL MONDO SAREBBE LA PRIMA ATTRATTIVA MA QUI A ROMA E' UNO DEI TANTI ED E' QUESTO E LO DICO DA ROMANO CHE LA RENDE UNICA AL MONDO

Bellissimo posto. Un piccolo Colosseo dove fare quattro passi con calma. È all'interno del ghetto ebraico, perfetto per una sosta e un carciofo alla giudea

Facciamo parlare Giuseppe Vasi, incisore, architetto e vedutista di origine siciliana, che, nel suo itinerario istruttivo di Roma, diviso in dieci giornate, ha avuto modo di raccontarci anche del teatro di Marcello. Siamo nel 1777.Questo nobilissimo teatro fu costruito da Ottaviano Augusto, per dare divertimento alla nobiltà romana ed anche per eternare il nome di Marcello, figliuolo di Ottavia, sua figliuola e fu di tale magnificenza e tanta perfezione d'arte, che Vitruvio ne fa grande lode e quel poco che è rimasto intiero ha servito di scuola ai primi maestri di architettura dei nostri secoli.Era capace di trenta mila spettatori e nella prima festa, dopo la morte di Marcello, vi furono uccise seicento fiere africane, ma poi andato insieme con altre magnificenze in rovina, di queste fu adattato un magnifico Palazzo, ad opera dell'architetto Baldassarre Peruzzi, prima dei Pierleoni poi dei principi Savelli ed ora dei duchi Orsini, ornato di statue, di busti e di bassorilievi antichi, con molte altre rarità moderne, degne di un Principe romano.E qui termina il racconto del Cavalier Vasi.Il palazzo che costituisce la parte superiore del teatro Marcello, dagli Orsini passa ai Caetani, che dal 1870 ne hanno detenuto la proprietà, che ora risulta frazionata tra più proprietari.L'area circostante il teatro marcello, era abitata e vissuta dai romani, fino agli anni 30 dello scorso secolo, allorquando il piccone demolitore mussoliniano, per costruirvi la via del mare, abbatté un intero quartiere e distrusse piazza montanara, che allora costituiva il luogo per eccellenza della movida romana".L'intera area è stata liberata ed i monumenti e le rovine ivi presenti si ergono ora solitari per la gioia dei turisti stranieri."

Teatro di Roma antica, rimasto integro nella sua parte inferiore, al di sopra della quale sono stati costruiti palazzi rinascimentali. Bellissimo, soprattutto di notte

Sono nato in questa città. Vi ho vissuto sino ai miei 4)0 anni. Mi sono trasferito, da oltre 20 anni in Sardegna. Ma ogni volta che torno a Roma, per me è sempre la più bella città del mondo.

A prima vista, alcuni turisti che passano velocemente in macchina o sui mezzi lo scambiano per il Colosseo, in effetti la parte sotto lo ricorda. Io sono andato quando l entrata era gratuita e devo dire che è bello perché segna poi il confine col ghetto ebraico ed è bello fare una passeggiata. Se dovessi pagare da turista penserei prima a fare altro e poi questo

Visite di Gruppo nel convento di Francesca romana Santa di Roma. Mi protegge ancora. Gruppo meraviglioso unico riferimento di ossigeno per un morto che doveva morire da solo. Dovevo morire tutti intorno a me per uccidermi e uccidere che mi offriva amicizia.Queste frequentazioni mi hanno dato luce e vita culturale. Se sono salvo è dipeso anche da loro, perché gli altri sono morti e i morti sono tanti lo so.

Da fuori ricorda molto il Colosseo nonostante non fosse uno stadio ma un teatro.Fu voluto da Giulio Cesare che voleva realizzare un grande teatro che rivaleggiasse con quello edificato nel Campo Marzio da Pompeo. Fu dedicato a Marcello, il nipote che Augusto aveva designato come erede.

Giulio Cesare progettò la costruzione di un teatro, destinato a rivaleggiare con quello edificato nel Campo Marzio da Pompeo[2]. A questo scopo venne espropriata una vasta area, demolendo anche alcuni edifici sacri, come un tempio dedicato alla dea Pietas e uno forse da identificare col tempio di Diana. Alla morte del dittatore tuttavia erano solo state gettate le fondazioni e i lavori furono ripresi da Augusto, che riscattò con il proprio denaro un'area ancora più vasta[3] e fece innalzare un edificio di dimensioni maggiori di quello originariamente previsto. Questo allargamento comportò probabilmente l'occupazione della parte curva del Circo Flaminio, che da allora divenne una semplice piazza, e lo spostamento e la ricostruzione degli edifici sacri circostanti, come l'antico tempio di Apollo e il tempio di Bellona.