Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo Piazza dell'Unità Italiana, 1, 50123 Firenze FI

Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo





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Biblioteca del consiglio regionale della Toscana | Consiglio regionale della Toscana, Regione Toscana

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Caratteristiche

  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

claudio torselli
31.08.2023
Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo
chi scrive sul sito che la struttura è aperta e poi all'ingresso ti dice che è chiusa fino alla prossima settimana (senza ovviamente aggiornare il sito) non si merita neanche una stella
paolo l.
24.08.2023
Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo
(da pubblicazione della Regione Toscana):Il palazzo è legato al nome dell’antica famiglia Cerretani, attestata a Firenze a partire dal XII secolo. Si tratta di un complesso di edifici aggregati, che si estende tra il lato nord di piazza dell’Unità italiana, il lato est di piazza della Stazione e via Nazionale. Nella Firenze romana in quest’area extra moenia c’è una villa, edificio in parte abitativo e in parte destinato ad attività produttive. Nel corso del medioevo, l’area è soggetta a trasformazioni condizionate dagli insediamenti monastici di Santa Maria tra le Vigne (poi Santa Maria Novella) e del monastero di San Jacopo in Campo Corbolini. Alla fine del XIII secolo, con l’ampliamento delle mura urbane, intorno alla piazza sorgono edifici di famiglie mercantili, di professionisti e artigiani. Nel Cinquecento un ramo della famiglia Cerretani, avendo acquisito una ricchezza e un ruolo politico rilevanti, si stabilisce nella zona e avvia una strategia di progressive acquisizioni immobiliari, con l’intento di ricostituire una dimora familiare di prestigio. A metà Seicento iniziano i lavori per unificare i distinti e antichi edifici in un unico palazzo. A Giovanni di Niccolò Cerretani, divenuto senatore nel 1663, si devono le più rilevanti trasformazioni architettoniche. Si è conservato, in particolare, il grande salone al primo piano (Sala dei convivi), la cui fastosa decorazione dipinta a quadratura, attribuita a Jacopo Chiavistelli, rappresenta un raro esempio di decorazione seicentesca in una residenza signorile fiorentina. Dopo un devastante incendio che nel 1714 distrugge parte del palazzo, si procede a una revisione generale della residenza, che viene anche dotata di scale monumentali e di una galleria ornata da stucchi, specchiature e nicchie. Si coinvolgono artisti di fama, come i pittori Matteo Bonechi e Vincenzo Meucci. Del primo è visibile un soffitto decorato con il Giudizio di Paride; al secondo si deve, nella galleria, l’affresco che raffigura l’incontro tra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alessandro III, della famiglia senese dei Cerretani Bandinelli. L’ultima rappresentante dei Cerretani, la marchesa Maria Cassandra, nel 1802 lascia eredi universali i parenti Gondi, con il compito di perpetuare il nome e le sorti della famiglia. Dalla metà dell’Ottocento le vicende del palazzo si intrecciano strettamente con le trasformazioni urbanistiche dell’area. Nel 1857 il palazzo viene venduto dai Cerretani Gondi alla contessa russa Bobrinskoy, e nel 1862 viene acquisito della Società Anonima delle Strade Ferrate, per destinarlo a uffici. Con la realizzazione della nuova stazione di Santa Maria Novella (1931-1935) si abbatte la parte occidentale del palazzo e si dà inizio al restauro della facciata che porta ad una fronte in parte diversa. La porzione su via Valfonda viene ricostruita, conferendole i caratteri dell’architettura razionalista che presenta ancora oggi. Il complesso è stato acquistato dalla Regione Toscana nel 2004. Recentemente i locali a piano terra che si affacciano su piazza dell’Unità sono stati restaurati per ospitare la Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo
VALENTIN NICUSOR JOITA
30.07.2023
Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo
Personale molto gentile e disponibile.

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