Abbazia Romanica di Nostra Signora di Paulis, Ittiri

Rudere abbandonato. Si può accedere senza problemi fendo un minimo di attenzione.

Bellissima si possono vedere ancora dei particolari decorativi delle colonne e nell'abside due bellissimi dipinti. Forse un tempo era fruibile ma ormai la vegetazione sta prendendo il sopravvento.

Posto favoloso peccato per lo stato di abbandono totale

È un abbazia antichissima,molto bella,peccato che e' in un completo stato di abbandono,ricoperta dalla vegetazione.Presenta dei dettagli particolari e doveva essere una struttura enorme un tempo.Il cancello e' chiuso ma si può accedere di lato, attraverso un passaggio di fortuna,facendo sempre molta attenzione.E' un vero peccato che non venga curata. Affascinante e misteriosa,da vedere.

Voluta dal Giudice di Torres, Comita Lacon de Gunale, fu edificata nel 1205 lungo un'antica strada romana da una comunità cistercense come testimonia l'abside quadrata. Intorno alla chiesa e al suo convento, vi era un'importante villaggio medioevale che rendeva il luogo particolarmente vivace, movimentato e chiassoso tanto che si ebbe la necessità di costruire un eremo In cui i monaci, periodicamente, si recavano per recuperare pace e silenzio fondamentali per il dialogo con Dio. Con la funzione di romitorio, legata a Paulis, si costruì Nostra Signora di Coros nell'agro di Ittiri.L'abbazia venne abbandonata nel 1405 e da allora iniziò un costante declino che la portò alla condizione di rovine e precarietà in cui versa oggigiorno. Gli scavi archeologici di qualche anno fa hanno portato alla luce i resti del chiostro conventuale delimitato da eleganti colonnine binate oggi seppellito sotto uno strato di sabbia per proteggerlo da vandali e razzie in attesa di nuovi finanziamenti che potrebbero portare alla ripresa dei lavori e alla sua valorizzazione.

L'abbazia di Nostra Signora di Paulis fu impiantata nel 1205, a seguito di una donazione da parte del re di Torres Comita II ai Benedettini cistercensi, e restò in attività come comunità monastica fino al XV secolo. Le murature, in pietra calcarea, presenta le caratteristiche delle maestranze cistercensi operanti in Sardegna fra XII e XIII secolo.Il complesso, ridotto a rudere, è stato restaurato a più riprese. Resti del chiostro e di alcuni ambienti del convento adiacente all'abbazia si individuano intorno all'edificio principale.La chiesa era a croce commissa"

Molto bella e peccato poco curata nonostante tutto però suggestiva

Luogo facilmente raggiungibile

Bellissimo rudere di facile localizzazione, segnaletica presente su strada

Splendide rovine di un'antica abbazia; della chiesa restano in piedi l'abside e alcuni ambienti laterali; purtroppo versa in stato di abbandono