Teatro Ambasciatori

Per fortuna ero al terzo posto, sono stata lì tre ore, si vede e si sente tutto benissimo.

Uno storico cine-teatro di città. Non andavo da tanto tempo e l’ho trovato in ottimo stato anche se nel tempo non sono state mai fatte sostanziali modifiche. Ricordi di un tempo quando ha ospitato, credo tra i primi, numerosissimi concerti di cantautori e gruppi mai visti prima in città. Un piacere tornarci anche per una occasione diversa dal concerto.

Do 4 stelle da neofita, in quanto tale posso dire che sia la vista che la diffusione dei suoni erano ottime (ero accomodato un po' più in fondo della mezza sala). In quanto al teatro, devo dire molto, molto curato. Il personale si approccia al pubblico con grande gentilezza e professionalità (gestione della coda, misurazione della temperatura e controllo dei green pass effettuati con grande efficienza).In definitiva una bella esperienza.

Teatro Moderno e comodo, non c'ero mai stata e in occasione di uno spettacolo visto con la scuola ho avuto modo di entrarci. Peccato solo per il parcheggio che manca ovviamente, ma questo è un problema comune a tanti teatri in città.

N.B. La valutazione è data dalla media tra 5 stelle data al teatro Ambasciatori, al service ed ai fonici ed 1 stella data al concerto di Francesca Michielin a cui abbiamo assistito con la famiglia. Pubblico a seguire il commento condiviso al riguardo su facebook da mia moglie:FINE DI UN MITOCaduta dal cuore, precipitata da un’altezza e frantumata in mille pezzi.Ecco il risultato del dopo concerto di Francesca Michielin del 14 Aprile 2023 al teatro Ambasciatori di Catania. Dopo aver acquistato i biglietti con otto mesi di anticipo, il 4 Agosto del 2022, pagati peraltro a caro prezzo (51,59 euro l’uno, senza nessuna riduzione per età, per un totale di 206,36 euro per quattro persone, tra cui due bimbe), per amore di nostra figlia di 10 anni, che da sempre è una tua fan sfegatata – aveva anche preparato un foglio con la scritta “Francesca ti adoro!”, con tanto di cuore e firma – finalmente abbiamo assistito al tuo concerto, che sarebbe andato bene se non fosse stato per il prosieguo. Alla fine, infatti, dopo aver fatto una fila di circa un’ora per il piacere di una foto insieme a te e di un tuo autografo, ci siamo sentiti chiedere dalla hostess dove fosse il “braccialetto verde”, di cui noi ignoravamo l’esistenza e che veniva rilasciato a seguito dell’acquisto (evidentemente obbligatorio!) di un tuo CD. Dopo aver detto che non ce l’avevamo, ci hanno impedito di passare per incontrarti. Al che, anche se colpiti negativamente da questa sorta di “ricatto”, che sconfessava tutte le parole dette da te sul palco, apparentemente piene di sensibilità, abbiamo chiesto che almeno nostra figlia decenne, ormai sull’orlo delle lacrime per la stanchezza e la fortissima delusione, venisse fatta entrare. L’hostess a questo punto ha chiesto a qualcuno, immagino alla manager, lodata da te sul palco come “una donna in un mondo di uomini” (adesso dò un altro significato a quelle parole, cioè una che supera gli uomini per mancanza di sensibilità) il permesso di farla entrare, permesso perentoriamente negato (impossibile che tu non fossi a conoscenza di questa “regola”), nonostante la giovanissima età della fan e le proteste degli altri – esterrefatti – pochissimi ammiratori rimasti – non c’era neanche la scusa che ci fosse confusione, era circa mezzanotte ormai. Al mio invito alla hostess a rivolgersi direttamente a te, sicura che tu avresti invece compreso la situazione, ha risposto che non poteva parlare all’”artista”; quasi fosse una divinità inviolabile o una Medusa dallo sguardo pietrificante. A quel punto siamo andati via, tu hai perso quattro fan, noi la fiducia nella bellezza delle tue parole. Fine di un mito. Inizio del pianto. E dire che venivamo da concerti dove artisti di fama mondiale, come Noa e Chiara Civello, non ci hanno negato un contatto (la cosa più bella, credo, del tuo lavoro!) non chiedendo nulla in cambio. P.S. L’indomani abbiamo trovato il foglio con la dedica di nostra figlia accartocciato in macchina. Anche la piccola ha capito la differenza tra il “business” e la musica.

negli anni rimane sempre uguale. pulito e funzionale, ad avercene di più di teatri così

Un po vecchio come struttura

Teatro un pò datato, sedili non comodissimi, interessante per il valore storico, il potenziale è alto ma bisognerebbe investire per renderlo più attrattivo. Vicino un bel posteggio.

Luogo grande e spazioso. Ampia platea e palco assolutamente agevole per spettacoli teatrali, saggi di danza e molto altro

Il teatro non è molto grande, ben organizzato, pulito, personale gentile. Il sonoro buono e buona visibilità. Parcheggio nei dintorni molto limitato.