Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” Via Giuseppe Moscati, 73100 Lecce LE

Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”





34 Recensioni




Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” Via Giuseppe Moscati, 73100 Lecce LE




Informazioni sull'azienda

|

Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle
  • Toilette
  • Bagno accessibile in sedia a rotelle
  • Accetta nuovi pazienti




Recensioni consigliate

Massimo
18.10.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Dottori e medici incompetenti..hanno scambiato dei dolori di una recidiva di tumore per dolori dovuti a chemioterapia..non vi fate curare da questi incompetenti
Wolff wonn mùnchen
07.10.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Per un anno sono stato ad accompagnare mia moglie più o meno due volte a settimanaI medici e tutto il personale infermieristico sono stati di una accoglienza meravigliosa ti trattavano come se fossi uno di famiglia con una gentilezza assoluta anche quando qualcuno con non curanza facevano i prepotenti nei loro confronti non rispettando nel periodo di massima allerta COV 19
Antonio Larocca
02.10.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Centro importantissimo personale poco valorizzato da una gestione poco efficente sia dal punto di vista finanziario che da un supporto tecnico/pratico, 0 stelle a chi gestisce la struttura amministrativamente. Il numero di pazienti e in vertiginosa crescita, assurdo continuare a fare tagli a queste strutture.
franca basilico
21.09.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Sono due anni che frequento questo reparto,potrei scrivere pagine e pagine negative, forse solo una positiva. Male organizzazione, ore di attesa che hanno superato anche le 4-5 ore per la terapia e visite, risposte scontate e ovvie da parte dei medici alle nostre lamentele, ecc ecc.File allo sportello dell'accettazione e prenotazione visite, ultimamente gestito da una impiegata molto rigida nel comportamento e nel modo di approcciarsi all'utenza. Per favore ditele di rilassarsi e che a volte bisognerebbe sorridere, specie in alcuni lavori e reparti. Grazie
Daniela Calvaruso
04.09.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Questo mio giudizio nasce come critica alle attuali disposizioni Covid che regolano l’accesso al Day Hospital ai soli ammalati. È tuttavia una critica che esula dal funzionamento del reparto stesso, un reparto nel quale già prima dell’avvento del Covid avevo, in passato, intravisto tanti spunti di umanità, preparazione, pazienza e bravura sia dei medici che del personale infermieristico.È proprio a medici e infermieri che mi rivolgo, perché essi combattono con i pazienti la dura battaglia del cancro. Voi tutti conoscete quanta sofferenza alberga nell’animo di un paziente che si appresta ad affrontare il durissimo percorso di una chemioterapia. Ma attualmente l’attenzione al rispetto delle norme Covid, ha innalzato una ulteriore barriera quotidiana accanto ai vostri pazienti ed a causa di essa che ora si intravede proprio negli occhi di coloro che varcano la soglia del Day Hospital del Polo Oncologico di Lecce, prima che negli occhi di mio marito, Oronzo, una profonda limitazione al diritto alla vicinanza di una persona cara.E attenzione, qui non si tratta di chiedere l’ingresso agli accompagnatori nella sala infusioni, ma di permettere all’ammalato giungere al cospetto dell’oncologo di turno, in compagnia del proprio care giver, perché purtroppo quando l’oncologo parla con il paziente quasi sempre quest’ultimo è così psicologicamente provato da non essere in grado di comprendere, quando gli viene detto.Allora mi chiedo, se in qualsiasi reparto di degenza, anche se solo per un lasso minimo di tempo, è concesso agli accompagnatori di entrare, previo Triage, perché in questo Day Hospital, si permette di consumare questo dramma quotidiano, in nome di una prevenzione che da purtroppo anche luogo ad abusi impositori e inadeguati in questo contesto di sofferenza. Che tante persone siano morte o stiano morendo da sole a causa del Covid o per le restrizioni dovute al Covid, questo non significa che a qualcuno non spunti un barlume di coscienza in nome della quale mi appello e per la quale sarebbe auspicabile si possano smussare regole così stringenti e disumane stabilite e fatte osservare in nome di una tutela della salute che riduce i pazienti oncologici ad automi prostrati fisicamente e psicologicamente, in nome e per nome di questo virus letale.I malati oncologici proprio perché in evidente stato di prostrazione fisica e psichica, prostrati anche da snervanti attese, necessitano di un accompagnatore.Non è un vezzo quello di accompagnare un paziente, ne’ un vezzo quello di un paziente oncologico di pretendere la vicinanza di un proprio caro.I malati oncologici non sono quasi mai lucidi, hanno una ridotta autonomia non solo fisica ma anche psichica ed essi come i minori che possono essere accompagnati devono poter esercitare lo stesso diritto, in nome proprio della loro ridotta capacità fisica e psicologica.A nome di quanti vorrebbero accompagnare i propri cari nel duro percorso della malattia oncologica, chiedo che, sempre nel rispetto di tutte le norme del caso, venga rivisto un regolamento a mio avviso troppo restrittivo, dando la possibilità, ai pazienti che lo richiedano, di accedere alle visita oncologiche accompagnati.Daniela Calvarusomoglie di Oronzo Colella
Sandra P
26.08.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
È comprensibile e apprezzabile lo sforzo per proteggere " i pazienti oncologici dal possibile contagio da covid ma non è accettabile che pazienti oncologici anche molto gravi debbano affrontare e far trascorrere le giornate distanti dai familiari. E non è assolutamente tollerabile se poi i pazienti stessi vengono spostati continuamente in altri reparti dove incontrano chiunque e dove è possibile quindi contagiarsi. Il problema sarebbe la visita di un familiare vaccinato
renato bruni
10.08.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Difficile trovare le parole per descrivere il loro completo disinteresse nel momento di maggior bisogno. Non parlo di un ricovero (non hanno il letto), non parlo di una diagnosi (sono settimane che non hanno l'esito completo radiologico) non parlo ne di terapia ne di servizi palliativi. Ma di un appuntamento con il nutrizionista oncologo! Neanche fosse un presidente od un imperatore. Vergogna.
Giusj Orsi
03.08.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Per quelle poche persone che realmente conoscono il mio profondo sanno che sono molto diretta sincera e schietta e preferisco una brutta verità ad un piccola inutile pillola. A mie spese tra spostamenti di vita tra nord e sud ho imparato a conoscermi e a mettermi sempre in discussione spesso anche duramente e non sono una donna facile nel fare apprezzamenti o complimenti. Ad oggi però mi preme dover ringraziare con tutto l'affetto , la stima e l'amore di tutti coloro che con pazienza, sofferenza sono sempre con il Sorriso a dare un messaggio e parola di conforto a tutti coloro che sono ricoverati, sono sempre presenti in tutte le ore, nn di perdono mai d'animo, mai una parola fuori posto. Non fai in tempo a chiamarli che per qualsiasi esigenza di mettono a completa disposizione. Lavorano tantissimo in maniera continuativa ma sempre con sorriso. Ad ogni persona incontrata all'oncologico di Lecce dal dottore, infermiere, OSS, capo sala, consegna cibo, impresa pulizia , tutti ma veramente tutti un grazie specialeTutto il tempo trascorso insieme e' stato piacevole . Mi sono sentita in una grande famiglia, si sono presi cura di me e assicuro anche tutte le persone nelle altre stanze. Grazie di esserci anzi scusate se noi per voi facciamo veramente poco. Rimarrà un pezzo di cuore a tutti voi che mi siete stati vicino e con le terapie che proseguiremo avremo modo di vederci. Non dimentichiamoci dei ns super eroi don Gianni sempre vicini ad aiutare per noi e con noi. Prima di provare ad andare realmente in altre strutture cerchiamo di capire quella a pochi passi da noi come funziona ed il personale eccellente dal quale è formato. Ad oggi vi dico ottimi dottori e staff qualificato. Vi ringrazio tutti dal primo all'ultimo. Grazie giusjPolo oncologico Giovanni Paolo II lecce
Francesca De Vito
01.08.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Purtroppo non mi sono trovata bene in questa struttura, dopo aver fatto aspettare me e mio figlio una giornata nella stanza grigia per aspettare l' esito del tampone, ci spostano nella stanza e non si può nè uscire nel corridoio, nè stare con la porta un po aperta, è assurdo, isolati da tutti anche dopo aver fatto il tampone, mi è stato risposto che lo fanno per precauzioni covid..in una gabbia in pratica.esperienza pessima.
Carlo Palese
31.07.2023
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”
Fanno quanto possono con quelli che io considero pochi mezzi a disposizione".Lo stato

Aggiungi recensione

Mappa

Via Giuseppe Moscati, 73100 Lecce LE
Polo Oncologico “Giovanni Paolo II”