Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi Via Anicia, 12, 00153 Roma RM

Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi





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Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi Via Anicia, 12, 00153 Roma RM




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CONFRATERNITA DI S.GIOVANNI BATTISTA DE' GENOVESI A ROMA |

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Via Anicia, 12, 00153 Roma RM

Orari

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Caratteristiche

  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

Guido Marino
22.09.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Passeggiando per Trastevere neanche ti accorgi di questo meraviglioso posto se non fai più che attenzione. Solo una piccola targa davanti ad un antico ma non appariscente portone ti indica la presenza della confraternita con il suo bellissimo chiosco. Il chiosco è visitabile per 2 o 3 ore al giorno, il pomeriggio; spesso è aperta anche la notevole sala capitolare. Ma quello che incanta è la tranquillità e l'atmosfera fuori dal tempo di questo luogo. La chiesa del complesso, anch'essa molto elegante, ha un ingresso anche dalla piazza. E'aperta molto di rado. Se potete andate a visitare il complesso : lo merita
Pier paolo Soro
12.09.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
20/10/2021 Aperta solo alla domenica. Chiostro visitabile dalle 16 alle 18. Bellissimo luogo praticamente intatto.
Vincenzo Monteleone
31.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Questo luogo raccoglie in se molti elementi artistici e archittetonici che fanno di questa chiesa nel cuore di Trastevere quella ottimale fusione che rende il visitatore sbigottito di fronte a cotanta bellezza reminiscenza che rimane indelebile nei ricordi
ArcheoGuide visite culturali
25.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
L’Hospitium Genoensium presso il Porto di Ripa Grande, fu fondato da Meliaduce Cicala (1430 -1481), nobile genovese, che, dopo aver ricoperto cariche pubbliche nella sua città, si trasferì definitivamente a Roma nel 1467 per occuparsi di attività commerciali e bancarie, che gli consentirono di incrementare le sue già notevoli ricchezze.I lavori dell’Ospedale della Nazione Ligure, pensato per le esigenze dei marinai poveri, inizialmente dedicato a S. Sisto, poi allo stesso Meliaduce Cicala ed infine a S. Giovanni Battista dei Genovesi, iniziarono nel 1482 – 83 e furono affidati alla sovrintendenza di Giorgio della Rovere, vescovo di Orvieto, Bartolomeo Maraschi, vescovo di Città di Castello, e Stefano Novelli canonico della basilica di S. Pietro. Qualche tempo dopo fu pure intrapresa la costruzione della chiesa, citata per la prima volta nel catalogo degli edifici religiosi di Roma del 1492.L’Ospedale si articolava intorno ad un bellissimo chiostro realizzato nella seconda metà del XV secolo ed attribuito a Baccio Pontelli. Il chiostro, capolavoro assoluto dell’architettura quattrocentesca romana, è sorprendente per la sua integrità (è considerato il chiostro rinascimentale meglio conservato di Roma) e per la sua intima monumentalità: il giardino di melangoli, che crescono intorno all’elegante pozzo al centro del chiostro, non può che stupire chi entra dal dimesso ingresso su Via Anicia e infondere un forte senso di armonia e pace, in un salto indietro nel tempo davvero emozionante.Sotto il portico destro si trova la porta di accesso all’Oratorio della Confraternita, nel quale è un pregevole soffitto a cassettoni seicenteschi con stemmi, e un ciclo di affreschi con Storie della Vergine e del Battista, degli inzi del ‘600. Gli affreschi sono interessantissimi perche rivelano l’opera di mani e attitudini diverse, alcune più colte e accademiche ( quella del bologenese Guido Signorini e di Gerolamo Mariotti) altri più popolari ed espressive, in accordo con l’ambiente portuale in cui il complesso sorgeva.Infine, la chiesa si presenta nella forma assunta nel rifacimento ottocentesco, ma conserva ancora al suo interno il pregevole monumento funebre del fondatore Meliaduce Cicala, opera di Andrea Bregno.
Luca Paonessa
15.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Pessima accoglienza, ieri unica volta che ho trovato aperta la chiesa, mi si piazza uno davanti con faccia strafottente che rendeva quasi impossibile l'accesso al luogo di culto. Poi non contento, mi ha urlato alle spalle e allora mi sono girato per chiedergli che caspitello volesse. Mi ha detto che non si possono fare foto. Sapete che ho fatto? Le foto le ho fatte lo stesso perché un tale atteggiamento così arrogante è palesamente contrario all'articolo 21 della nostra Costituzione.
Enrico Granara
15.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Nella foto, il Chiostro dei Melangoli (fine XV Secolo) uno dei luoghi più incantevoli di Roma
Daniel Baiguera
13.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Ci passo davanti spesso ma solo una volta sono entrato, e quella volta sono rimasto senza parole. La luce che si riceve è quasi abbagliante, una imponente navata ti accoglie e ti guida verso la magnificente abside broccata d'oro. Transetto e deambulatorio quasi non li vedi in quanto catturato dalle pitture sulle volte. Merita una visita anche veloce ma è da fare.
gianluca giovenco
05.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Aiutiamo gli altri a conoscere questa meravigliosa chiesa
Alberto Vecchio
03.08.2023
Chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi
Abbiamo deciso di far visita al chiostro conosciuto per la fiction “Che Dio ci aiuti” . Sono rimasto soddisfatto e emozionato per averlo visto di presenza ma per il resto un misto di delusione e rabbia a causa del signore con gli occhiali e baffi neri, che pensiamo fosse il custode. Siamo stati trattati veramente male, come se ci avesse fatto un favore a farci entrare. Siamo stati scrutati dalla testa ai piedi continuamente dal primo all’ultimo secondo. Un altra cosa molto deludente è che non abbiamo potuto una foto e nemmeno di nascosto dato che eravamo scrutati come se fossimo dei delinquenti . Per concludere in bellezza appena abbiamo finito il primo giro, eravamo desiderosi di farne un secondo, ma questo signore dai baffi neri ci ha aperto la porta come se ci volesse buttare fuori e addirittura manco si è degnato di rispondere al mio saluto. Nonostante sia aperto al pubblico quasi quasi dovevamo ringraziarlo che ci ha onorati di farci entrare. Un vero peccato perché il il chiostro è molto bello e vissuto, ma con una persona del genere è tutto rovinato.

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