Parrocchia di Badia delle Sante Flora e Lucilla

Bellissima chiesa, ricca di splendidi dipinti del Vasari, anche se pochi valorizzata all'esterno. Vale la pena visitarla perché e davvero suggestiva

Bella chiesa medievale poco appariscente all'esterno, se non per il particolare campanile ottagonale, ma con gli interni degni di nota.L'opera più antica è un crocifisso dipinto di inizio XIII secolo di Segna di Bonaventura.La grande pala d'altare è opera di Giorgio Vasari e raffigurara scene sacre. L'opera fu realizzata tra il 1560 e il 1563 non per questa chiesa, ma per la cappella di famiglia Vasari nella Pieve di Santa Maria di Arezzo. Fu trasferita nella Chiesa della Badia trecento anni dopo.

Stranamente chiusa, sicuramente ricca di arte e storia, ma aperta solo per le funzioni religiose.

Interessante chiesa, all'apparenza di minore rilievo rispetto ad altre del centro di Arezzo ma che racchiude alcune opere degne di essere ammirate. In questo periodo inoltre (Natale 2017) vi è allestito uno splendido presepe meccanico ulteriormente impreziosito da uno sfondo con immagini in sincronia con i momenti della giornata e brani di musica classica come sottofondo. Assolutamente da non perdere.

Bellissima con uno stupendo altare opera del Vasari. Ed una doppia cupola che in realtà...non esiste.

Molto bella e con parecchie informazioni, ma non ci si può avvicinare a nulla, perlomeno quando la ho visitata io era tutto circondato da nastri per impedire l'accesso in numerose aree allarmate. Comunque un luogo molto ricco che merita decisamente una visita per via delle molte particolarità che contiene.

Bellissima chiesa. Piena di opere d'arte. Altare della famiglia di Giorgio Vasari. È anche presente una cupola tromp l'oeil da vedere.

Bellissima chiesa vicino alla piazza Badia. Primo edificio fu realizzato agli inizi del Duecento, ma negli anni Settanta di quel secolo ne fu costruito uno più grande, a navata unica, unendo lo stile romanico alle novità del gotico. Nuovi lavori ci furono nel Trecento e nella seconda metà del Quattrocento. Nel 1564, sulla base del progetto redatto da Giorgio Vasari, il luogo di culto fu rimaneggiato in stile manieristico, con l’aggiunta delle navate laterali, mentre il campanile ottagonale venne innalzato a più riprese tra il 1649 e il 1711. Gli interventi del 1914 misero in luce nella facciata l’articolata stratificazione della chiesa, ancora oggi uno degli scrigni d’arte più preziosi di Arezzo.

vicinissima alla Basilica di San Francesco e da non perdere