Parco del Vallone di Rovito Vallone di Rovito, 87100 Cosenza CS

Parco del Vallone di Rovito





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Recensioni consigliate

Pier
18.10.2023
Parco del Vallone di Rovito
perco molto bello ma anche un po trascurato.
Hansel
12.10.2023
Parco del Vallone di Rovito
Rilassante, ad un passo dal centro storico.
Roberto Gentile
09.10.2023
Parco del Vallone di Rovito
La errori dei fratelli Bandiera
Piero Guzzo
31.08.2023
Parco del Vallone di Rovito
Crescita di erbe spontanee
Pierfrancesco Greco
19.08.2023
Parco del Vallone di Rovito
Luogo suggestivo e carico di storia.Lo stato di abbandono in cui versa è qualcosa di ignobile! Urgono interventi urgenti! La dignità della nostra vicenda nazionale merita onore.
Gabriele D'Ambrosio
17.08.2023
Parco del Vallone di Rovito
Davvero meraviglioso parco a 2 km dal centro urbano..C'è purtroppo solo un percorso vita da poter fare per allenarsi nel verde..Nessun'altra attività eppure lo spazio è tanto e si presterebbe benissimo alla socialità..Peccato!!!
Semper Fidelis
16.08.2023
Parco del Vallone di Rovito
La storia degli eroici fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, è ben nota a tutti, dal momento che è raccontata sui libri di scuola che abbiamo studiato, però giusto per rinfrescarci la memoria, la citerò a seguire. Collegati alla Giovane Italia e a Giuseppe Mazzini, i fratelli rivoluzionari, esuli e lontani dal proprio paese, ordirono due progetti di cospirazione: il primo prevedeva l’invasione degli Stati Romani, l’altro le Calabrie. Così non appena vennero a conoscenza di un rivolta popolare in Calabria, si muovono dalla loro base a Corfù e il 16 giugno sbarcarano con altri diciassette compagni, alla foce del fiume Neto. Il 20 giugno vennero però arrestati a San Giovanni in Fiore. Attilio ed Emilio Bandiera, di fede mazziniana, pensavano di incoraggiare e sostenere l’insurrezione nel Meridione d’Italia ma la popolazione non li seguì. Così la spedizione si risolse con la fucilazione dei due giovani patrioti.Credevano fortemente nell'unità e nella libertà dell’Italia. Nel 1841 fondarono la società segreta Esperia, che posero alle dipendenze di Mazzini. Denunciati dal delatore Tito Vespasiano Micciarelli, i Bandiera si rifugiarono a Corfù. Convinti che l'iniziativa italiana doveva venire dal Mezzogiorno, saputo di un moto a Cosenza, la notte dal 12 al 13 giugno 1844, incuranti del divieto di Mazzini, si imbarcarono a Corfù con pochi compagni e sbarcarono al tramonto del 16 giugno alle foci del Neto. Traditi già prima della partenza da Domenico De Nobili, i Fratelli Bandiera con i loro compagni furono fatti prigionieri a S. Giovanni in Fiore (20 giugno); condannati a morte, furono fucilati il 25 luglio presso Cosenza. Finì così il sogno di libertà di due giovani patrioti. La Calabria perse un’occasione storica senza pari, i traditori vinsero. Ma il sogno di unità nella libertà non sarebbe morto con la fucilazione dei Fratelli Bandiera nel Vallone di Rovito. Le salme vennero portate nella vicina chiesa degli Agostiniani. Si racconta che l’abate De Rose collocò all’interno delle bare, una bottiglia contenente un foglio di carta, con tutte le generalità di ciascuno. Ciò rese possibile il riconoscimento, quando fecero l’esumazione. Successivamente, furono trasferite nel duomo di Cosenza e dopo l’unità d’Italia, traslate nei paesi d’origine. I resti di Attilio ed Emilio, il 16 giugno del 1867 furono trasportati a Venezia, accolti dalla madre affranta e disperata e tumulati nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Nel 1860, nel Vallone di Rovito, era stata eretta una colonna votiva. Nel 1937, l’amministrazione comunale di Cosenza fece realizzare un piccolo altare con i nomi dei martiri incisi su marmo. In occasione del 150°anniversario dell’Unità d’Italia, il sito storico è stato recuperato e valorizzato, eretta una cinta murata e i piccoli pilastri. E’ stato installato, inoltre, un impianto d’illuminazione che riprende i colori della bandiera italiana. Intorno è realizzato un parco, sul territorio compreso tra il vecchio ponte delle Ferrovie della Calabria e le arcate dell’acquedotto romano. Su tutto svettano 9 cipressi a sigaretta, che ombreggiano il monumento e ricordano i 9 fucilati. Il luogo oggi si presenta ben curato, ma il parco è pressoché abbandonato, i giochi dei bambini non sono proprio in condizioni da poter essere fruibili dai bambini e nonostante il luogo sia fresco e affascinante da visitare, si presenta abbandonato o comunque poco frequentato. Peccato che i cosentini preferiscano passeggiare esclusivamente per le vie del centro, invece di tornare in questo luogo a godere passeggiate tra storia, cultura e sapere. Una piccola chicca, subito dopo il ponte romano, salendo sulla sinistra, una piccola stradina vi condurrà ad un monumento nascosto dalla vegetazione, ma dalle grandi dimensioni, raffigurante una catena spezzata, dello scultore ungherese Amerigo Tot risale al 1960, rappresenta la mancata riunione fra il nord ed il sud d’Italia dopo il fallimento della spedizione dei fratelli Bandiera e dei loro seguaci.
Natascia
08.08.2023
Parco del Vallone di Rovito
Passeggiare in questo luogo è caratteristico, immerso nel verde e bel panorama da ammirare
Emanuela Francesca Liliana Felicetti
02.08.2023
Parco del Vallone di Rovito
Ho trovato qui il cucciolone Rocky
Crif Crif (Crif)
31.07.2023
Parco del Vallone di Rovito
Molto suggestivo!bello anche il percorso benessere per bambini e per adulti.

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