La Locanda di Angelo e Grazia

La nostalgia del Lampino di vho è forte..ambiente asettico..cibo discreto...Personale all'altezza...costi leggermente alti per una cucina casalinga ...da provare agnolotti e trippa!

Come stare a casa. Il menù è una garanzia: cibo sempre fresco e di stagione, meravigliosamente cucinato dal sign. Angelo. Tenetevi uno spazietto per i dolci di Grazia.

Locale semplice e pulito. Piatti della tradizione fatti per bene. Conto adeguato.

bravi! cucina ottima e servizio impeccabile. E’ un piacere trovare ancora posti della tradizione…vera.

Ottima cucina, gentilezza e disponibilità. Eravamo un gruppo di 12 persone e ci è stato proposto un giro di antipasti misti e poi primo/secondo a scelta. Ottimo rapporto qualità-prezzo

Tutto quello che cerchi in una vera locanda, 5 stelle meritate.Angelo non delude mai con la sua cucina, soprattutto per l'accuratezza della scelta delle materie prime ed ottimi abbinamenti di vini che accompagnano il pasto fino ai dolci preparati da Grazia.L'ambiente è stato recentemente ristrutturato e si presenta pulito e nella sua semplicità accogliente.Il design del locale è incentrato appunto sulla semplicità che deve caratterizzare l'aspetto di una vera locanda, ad esempio con la scelta di mantenere le piastrelle in granella che ad oggi si riscoprono in tema vintage.Devo lasciare anche un grande elogio per l' ordine e la pulizia; i servizi pulitissimi, la cucina assomiglia ad una sala operatoria.

Piacevolissimo locale con servizio di rara cortesia, cucina tipica piemontese di ottimo livello e cantina non da meno. Suggerisco molto questo locale a chi passa da tortona

Mi è piaciuto molto semplice pulito e fresco.buon cibo, ottima accoglienza.rapporto qualità e prezzo ottimo.penso di ritornare

Trattoria storica dive si mangia veramente molto bene. Pietanze che ho gradito molto sono gli agnolotti, i malfatti e i salumi. Personale gentile e professionalmente competente.

Grazie Angelo e Grazia ottimo cibo e carta dei vini voi sempre meravigliosi finalmente tornati dopo l'esperienza del Lampino di Vhó