Turris Nigra

Panorama stupendo. Della torre non c'è altro che la base malandata e permangono resti delle antiche fortificazioni, ma conoscendo la storia e la leggenda di Santa Augusta potrebbero risultare più affascinanti. Si trova peraltro lungo un percorso magnifico, non particolarmente impegnativo purché con allenamento e calzature adeguati (a tratti rocce e qualche buona pendenza).

Punto panoramico privilegiato su pianura e Prealpi trevigiane. Dislivello abbordabile ai più, sentiero impegnativo solo nel tratto finale da Santa Augusta.

Resti di una torre di avvistamento posizionata su una sella. Da Santa Augusta si percorre un sentiero per circa 30 minuti. La posizione è molto bella e si gode un bellissimo panorama su Vittorio.

Bel punto panoramico per osservare Revine, la zona di Conegliano e Colle Umberto. Si raggiunge in circa 1h dall'inizio della scalinata di Sant'Augusta e camminando con calma.Si può proseguire e scendere dall'altro lato della montagna o arrivare anche in cima al Pizzoc.

Rimangono solo i ruderi della Torre Nera fatta costruire da Manducco a culmine del Castello. Si trova a una 15ina di minuti sopra il santuario nel sentiero dell'alta via 6.

Sebbene si tratti di ruderi è un bel punto da raggiungere perché sembra di essere fuori dal mondo, senza però allontanarsi tanto dalla civiltà. Il tratto di sentiero per arrivarci è sassoso e un po' ripido, ma breve partendo dal santuario di S.Augusta. Un lato della ex-torre è aperto quindi si può entrare.

Un panorama incredibile a 360 gradi o quasi su Vittorio Veneto e la val Lapisina.

Ma che spettacolo, panorama mozzafiato. La sfaticata per salire dal santuario di Santa Augusta veramente ne vale la pena. Questo sito penso sia l'ideale per la notte di San Lorenzo. Un buon paio di scarpe da trekking comunque è indispensabile

Ciò che rimane dell'antica torre che sovrasta ancor oggi il Monte Marcantone, di cui era l'ultimo baluardo della fortezza che ospitava (ancora ci sono resti di altre torri, mura e una porta di accesso).Secondo la leggenda nel luogo all'interno della rocca in cui Re Matrùc martirizzò la figlia scoperta convertitasi al cristianesimo, lo stesso sovrano goto avrebbe fatto costruire poi il primo santuario in suo onore, disperato avendo capito la gravità della sua decisione. Il campanile dell'odierna chiesa era una torre dello stesso castello (lo si può notare dalla forma e dalle merlature ancora in sommità), e la stessa chiesa fu ampliata negli anni e la fortezza venne sempre di più a prendere le forme di un santuario.

Raggiungibile con una ripida salita da Serravalle (passando per Santa Augusta), ma meglio ancora percorrendo il sentiero minerario da Ciser. Facendo questo percorso, dopo una bellissima camminata in bosco tra castagni e betulle, la vista si aprirà sulle Prealpi, su Serravalle e sui laghi di Revine, e la torre è un terrazzo perfetto. Purtroppo dell'edificio resta poco, ma il luogo è suggestivo (se non vi guardate alle spalle, dove troneggia un traliccio. Non c'era altro luogo dove posizionarlo?)