Sentiero Giulio Ruffo

Sempre bellissimo sia d'inverno che in estate

sentiero inizialmente molto semplice, ma una volta usciti dal bosco inizia ad essere più difficoltoso, ultimo pezzo non adatto a chi soffre di vertigini.

Sempre diverso e emozionante tutte le volte che lo raggiungi

Chilometro verticale davvero bello e allenante. Salito con nebbia, vento e ghiaccio usando i ramponi. Sicuramente da ripetere in stagione più mite.... :-)

Sentiero con stupenda visuale sul Corno alle Scale e dintorni ma da affrontare preparati (è per escursionisti esperti attrezzati - EEA). Il percorso sale ininterrottamente dal rifugio Segavecchia al Corno alle Scale con un ultimo tratto esposto sul crinale ed un tratto con ausilio di fune. Informarsi prima di affrontarlo sulle condizioni atmosferiche. L'attacco del sentiero si raggiunge da Lizzano in Belvedere per una strada che si fa via via più stretta: per gli amanti dei percorsi tortuosi.

Sentiero impegnativo che parte dsl rifugio segavecchia, tratto finale molto in pendenza e con tratto aiutato da fune d'acciaio e tratti in si devono usare le mani. Una volta raggiunta la cima Corno alle Scale si continua per la Nuda e scendere per ritornare al rifugio Segavecchia. Tratto meravigioso se datto in ottobre con pendii di siepi di mirtillo completamente rossi.

Meraviglioso tratto dell'Appennino. Sentiero ben tracciato e curato. Paesaggio da poesia.

La più entusiasmante via di salita al Corno alle Scale. Più di 1000 mt di dislivello e tanti km sulle gambe! In grado di giocarsela con diverse ascensioni alpine..... Non per tutti ma VERY VERY GOOD.

Sentiero che parte in prossimità del rifugio Segavecchia, attraversa qualche guado e si inerpica su per una faggeta. Già dentro al bosco la salita comincia a tirare e a tratti si può rischiare di perdere il sentiero lungo le ripide pendenze. Una volta arrivati vicini alla vetta si deve scalare una parte costituita da grossi gradoni di roccia. Una fune metallica viene in aiuto, anche se chi ha le gambe corte può avere qualche difficoltà. Sebbene non sia di per sè difficilissimo, non è raccomandato a chi soffre di vertigini o va in panico sui tratti esposti. Nel complesso il sentiero richiede un buon fiato ma non regala emozioni sopra la media.

Anche noto come Direttissima, sent. 119, partenza dal rif. Segavecchia e arrivo alla vetta del Corno: i cartelli indicano 3 ore di percorrenza e la dicitura Escursioni Esperti Attrezzati. Il tempo di percorrenza varia in base al proprio allenamento fisico: è decisamente il sentiero più faticoso del comprensorio del Corno, con 1000 mt di dislivello positivo in pochi kilometri, su fondi non sempre agevoli (si fa tanto bosco nella prima parte, spesso su un folto fogliame un po' scivoloso, con pendenze che invitano ad abbracciare i tronchi degli alberi per darsi una mano). Di attrezzatura, in realtà, non ne serve (almeno in estate). Forse non è consigliabile a chi soffre di vertigini o non gradisce l'esposizione, anche se non ci sono mai passaggi estremi. L'ultima parte con le roccette e la fune è anche divertente. Tanta, tanta fatica ma anche grande soddisfazione nel farlo.