Menhir 'Su Para E Sa Mongia'

Lungo la S.S. 126 per S. Antioco, in un’area pianeggiante sull’istmo di terra che collega il paese alla terra ferma e vicini allo stagno di Santa Caterina, dimorano due menhir ancora in collocazione originaria dal Neolitico finale (Cultura di San Michele – 3200/2800 a.C.) nei pressi dei quali probabilmente si ergeva un villaggio.I monoliti hanno un corpo prismatico e sono costituiti di trachite, posti a circa sei metri l’uno dall’altro. Il primo menhir, il più slanciato che misura 3 metri di altezza, è rivolto a s/o e n/o e viene chiamato “Su Para” mentre il più piccolo, più tozzo, è alto due metri e rivolto a s/o e n/o, viene denominato “Sa Mongia”. Quest’ultimo presenta varie protuberanze (tra cui la più grande di 17 cm) e un svariato numero di coppelle di circa 0,30 m di diametro. La denominazione deriva dalla tradizione orale popolare che narra la storia di due ecclesiastici, un prete (Su Para) e una suora (Sa Mongia) che innamoratisi, decisero di fuggire insieme per coronare il loro sogno d’amore, ma vennero tristemente folgorati dalla volontà divina tramutandosi in pietra per punizione.

Un sito interessante, segnalato male e tenuto peggio; è un vero peccato, vista la gestione degli altri siti di interesse storico di Sant'Antioco. Si raggiunge abbastanza agevolmente (la strada è sterrata) seguendo le indicazioni di Maps (dovrete attraversare la pista ciclabile). Sul posto, che appare quasi abbandonato, tracce di un saggio di scavo (clandestino?)... Meriterebbe di essere valorizzato decisamente meglio!

Una immancabile visita a questo sito prenuragico per chi viene a Sant'Antioco di Su Para e sa Mongia" (il frate e la suora).La leggenda narra che disubidirono alla promessa fatta prendendo i voti e per questo furono trasformati in pietra."

La leggenda narra che fosse il luogo di ritrovo di una relazione clandestina tra un Frate e una Monaca e Dio non approvando tale relazione li abbia pietrificati. Ma ma ma.

Percorrendo l'istmo (S.S 126) che dall'isola madre porta a Sant'Antioco sulla nostra sinistra possiamo scorgere due pietrefitte (menhirs aniconici) di roccia trachitica denominati su para e sa mongia" (il frate e la suaora) che

I menhir di Su Para e Sa Mongia si trovano in un'area pianeggiante, presso lo stagno di Santa Caterina, sull'istmo che collega la terraferma sulcitana con l'isola di Sant'Antioco (CI), a circa 3 km. di distanza dal centro abitato.  I due monoliti, disposti a 6 m. di distanza l’uno dall’altro lungo l’asse nord-sud, sono realizzati in trachite.Essi  hanno un’altezza rispettivamente di 3 m. e 2 m. e presentano un corpo prismatico.Sa Mongia (simbolo della pietra “femminile”) mostra, sulla faccia esposta ad est, diverse coppelle aventi 30 cm. di diametro. Di queste, un gruppo di sei si trova nella metà inferiore del lato sinistro, mentre altre quattro si trovano nella metà superiore del lato destro. Le parti esposte a sud e a est mostrano una sola coppella.La datazione sarebbe riconducibile alla cultura di Ozieri (3200-2800 a.C.).I due menhir sono stati fonte d’ispirazione di numerose leggende, tra le quali quella che racconta di un parroco e una monaca (da qui il nome in sardo Su Para e sa Mongia) che presi da folle amore decisero di scappare da Sant’Antioco, ma l’ira divina li raggiunse e li pietrificò proprio nel luogo in cui si trovano ancora oggi.

Si può prendere la pista ciclabile che parte dal faro, edificio della Marina Militare. È una bella passeggiata di un paio di km ma si può ammirare la.cittadina di Sant'Antioco nella sua interezza con le casa colorate, in stile molto ligure, le alture mozzafiato, il panorama simil lagunare con i fenicotteri rosa.Non c'è alcuna segnalazione del sito, quindi maps alla mano e sicuramente lo troverete. All'ingresso del campo troverete il cartello informativo con la leggenda della maledizione che si narra su questi due menhir. Buona visita!

Un piccolo campo privato e messo a disposizione del pubblico per visitare una coppia di Menhir molto interessante. Luogo ben tenuto, accessibile dalla pista ciclabile.

Oggi ho fotografato i Menhir all'alba .....bellissimi e suggestivi

Molto interessante. Purtroppo per niente valorizzato e neanche segnalato. Per raggiungerli è necessario prendere lo sterrato del ristorante Marisa e seguirlo in direzione di Sant'Antioco per circa 600-700 metri