Ospedale Psichiatrico di Volterra

Dedicatevi un paio di ore per visitare questo posto. Purtroppo gli edifici non sono più visitabili all interno perché non sicuri. Ma la nostra guida, Fabrizio , è stato davvero bravissimo a catapultarci in questa realtà e a raccontarci la storia di questo manicomio . È forte l emozione e la disperazione che si prova nel sentire le varie storie . Un luogo ma soprattutto vite di persone che non devono essere dimenticate.

Esperienza unica, molto particolare ma merita almeno una visita!

Il padiglione principale é in stato di abbandono, mentre gli altri nei dintorni sono tutt'ora utilizzati dal complesso ospedaliero di Volterra. Interessante sapere che qui nel Novecento venivano ospitati fino a 4000 pazienti da tutta Italia, penso che la storia di questa particolare esperienza nell'ambito psichiatrico andrebbe valorizzata. Ho letto dopo aver visitato la zona che é presente un Museo, ma non viene segnalato e per accedere bisogna prendere contatti con l'ASL locale.

Posto meraviglioso, immerso nel verde della natura, tutte e tre le strutture visitabili con dei reperti all' interno (letti/armadietti/cartelle cliniche). Per una giornata diversa dal solito e più avventurosa lo consiglio caldamente.

E' stata una esperienza bellissima, incredibilmente emozionate e assolutamente da fare.La visita guidata e' stata ricchissima di aneddoti e particolari descritti dalla guida con minuziosa perizia.Una esperienza davvero affascinate.

Così tanto dolore, così tanta memoria, così tanta storia DEVONO essere ricordati, e l’emozione che si sprigiona da questi padiglioni fatiscenti (come, come abbiamo potuto lasciarli ridursi così?) e da una guida di eccezionale bravura sarà impossibile da dimenticare. Visita da fare quanto prima, anticipando il disfacimento del tempo.

Se passate da Volterra non potete non visitare questo luogo ... Un grazie di cuore alla nostra guida - Fabrizio - per le emozioni che ha saputo trasmetterci, pur avendo ripetuto queste informazioni chissà quante volte, la passione che anima il suo racconto è straordinaria. Sono storie strazianti: migliaia di persone sono passate dai padiglioni di questo manicomio, ognuno con il suo vissuto e un fardello da portare. L'umanità e l'intelligenza dei volterrani e di persone come, il geniale, direttore Luigi Scabia hanno permesso a queste persone di vivere relazioni sociali fuori dai padiglioni dell'ospedale psichiatrico. Impossibile non citare NOF4 (Ferdinando Nannetti) con i suoi graffiti incisi sul muro perimetrale del padiglione Ferri attraverso l'utilizzo della fibbia del gilet della divisa. Un'opera di Art Brut, eseguita nel decennio della sua permanenza nel padiglione, divenuta poi un libro.Peccato che le Amministrazioni, la Regione e anche lo Stato lascino andare alla deriva questa struttura.

Si può visitare dietro prenotazione sul sito, accompagnati da un volontario dell'associazione che si occupa di mantenere viva la memoria del luogo e delle persone che l'hanno abitato.Come in ogni luogo di derelizione la visita diventa testimonianza della violenza dell'uomo sull'uomo (e sulle donne con particolare ferocia) ma anche della capacità di resistenza e di illuminazione dell'anima, e diventa un viaggio nelle sue profondità.Imperdibili i graffiti di NOF4, Fernando Nannetti, una storia straordinaria che vi invito a leggere.Purtroppo, come tante altre strutture del genere in Italia, è destinato alla rovina. Andateci prima che accada.La normalità è una menzogna che la pazzia svela" (Fabrizio

Esperienza fantastica la guida poi che ci ha accompagnato è veramente preparato! Unica cosa che mi ha lasciato a bocca asciutta è il fatto che non si può entrare, l'edificio è visionabile solo dall'esterno. Consigliato

Ho visitato questo luogo con due classi quarte liceo durante il nostro viaggio di istruzione in Toscana.Esperienza davvero toccante, importante da conoscere, apprezzata moltissimo sia da noi docenti che dai ragazzi che non hanno fiatato per due ore. Bravissimo Andrea Trafeli che ci ha accompagnato. Questo luogo non deve assolutamente essere chiuso o cambiato di destinazione. La memoria va conservata. E se si è accompagnati bene come noi, è una memoria utile a vivere bene il nostro presente.