Tratto di Strada ROMANA Corso Antonio Fogazzaro, 61, 36100 Vicenza VI

Tratto di Strada ROMANA





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Tratto di Strada ROMANA Corso Antonio Fogazzaro, 61, 36100 Vicenza VI




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Corso Antonio Fogazzaro, 61, 36100 Vicenza VI

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Recensioni consigliate

Ughetto Vincent
13.09.2023
Tratto di Strada ROMANA
Reperto di strada romana nel centro storico di Vicenza, a fianco della Chiesa di San Lorenzo, lungo corso Fogazzaro.Tipico basolato, pavimentazione stradale in pietra vulcanica.Sono evidenti i segni del passaggio dei carri.
mirella moro
29.08.2023
Tratto di Strada ROMANA
Le strade romaneLa strada romana era stata costruita per scopi militari, politici e commerciali e la sua costruzione garantiva la crescita dell’impero. La creazione delle strade fu inizialmente spontanea, e prese normalmente il nome dalla città alle quali conducevano.Erano pensate per durare a lungo: prima di tutto veniva scavata una trincea profonda circa 45-60 cm che veniva riempita con successivi strati di terra, pietra e sabbia fino a raggiungere il livello del terreno. Il tutto veniva cementato con la calcina. Poi venivano rivestite di grosse lastre poligonali di basalto o calcare incastrate perfettamente tra loro; gli interstizi erano riempiti da brecciolina . Questi profondi letti di pietre sbriciolate servivano anche per far sì che le strade rimanessero asciutte, in quanto l’acqua sarebbe filtrata attraverso le pietre, invece di tramutare in terreni argillosi e in fango. Erano larghe dai 4 ai 6 metri, così che si potessero incrociare due carri, e talvolta ai lati vi erano dei marciapiedi lastricati.strade romaneLe legioni fecero buon uso di queste strade, ed alcune sono tuttora utilizzate, dopo ben due millenni. Un proverbio popolare recita che “tutte le strade portano a Roma”. Le strade Romane erano disegnate in quel modo per ostacolare le province dall’organizzare una resistenza contro l’Impero.Viaggiavano su di esse non solo uomini o animali a piedi, ma anche veicoli, i quali possono essere suddivisi in cocchi, diligenze e carri. I cocchi trasportavano una o due persone, le diligenze un gruppo mentre i carri servivano per le merciNel tratto corrispondente all’attuale corso Palladio, la strada assume la funzione di decumanus maximus, cioè di principale asse est/ovest dell’impianto urbanistico, e ad essa si adeguano le nuove strutture pubbliche e private che segnano la compiuta romanizzazione e monumentalizzazione di Vicetia, specialmente dopo il 49 a.C.I Cippistrade romaneSulle vie pubbliche ad ogni miglio erano collocati, almeno dal III secolo a. C., cippi in pietra inscritti redatti con uno stile di abbreviazioni e sigle.con indicazione delle distanze progressive dal punto di partenza che in epoca repubblicana, nel corso delle strade che uscivano da Roma, era la porta nella cinta delle mura Serviane o il confine del Pomerio. Inoltre riportavano il nome e le titolature del magistrato o dell’imperatore che aveva fatto costruire o restaurare .la strada, che in epoca repubblicana, nel corso delle strade che uscivano da Roma, era la porta nella cinta delle mura Serviane o il confine del Pomerio. Questi cippi erano alti 2.50 m in altezza e 2 di circonferenza; generalmente erano in calcare o in marmo pregiato. Augusto, forse riprendendo una più antica tradizione, nel 20 a. C. Pose nel Foro un miliario rivestito di bronzo dorato, da cui il nome di miliarium aureum, che indicava le distanze da Roma delle principali città dell’impero.Nel corso del II secolo a.C. Il centro abitato entrò nell’orbita di Roma e la costruzione della via Postumia facilitò un notevole sviluppo che portò, nel 49 a.C., al riconoscimento dello status di municipium.Vicetia romana era dotata di un sistema viario ortogonale, con il Foro in posizione centrale, e di alcuni edifici pubblici, fra i quali un importante teatro del quale rimangono pochi resti architettonici nella parte meridionale, perlopiù inglobati negli edifici successivi.Corso Palladio, porzione interna della via Postumia, corrisponde infatti al decumano massimo e le altre strade del centro sono disposte perpendicolarmente a questo asse centrale del centro cittadino.E’ possibile osservare il tipico basolato, pavimentazione stradale in pietra vulcanica, in un ambiente sottostante la cattedrale , vicino alla chiesa di San Lorenzo oppure in corso Palladio all'interno del palazzo del Comune di Vicenza.
Edilberto Lionello
12.08.2023
Tratto di Strada ROMANA
L’impianto urbanistico delle città romane si basava su un fascio di strade parallele con orientamento est-ovest, i Decumani e un altro fascio perpendicolare si intersecava in senso ortogonale, i Cardines ad orientamento nord-sud.A Vicenza rimangono a testimonianze di questo tipo di pianta romana i :Decumano, nel corso palladio, strada principale dell’antica città romana.Cardo, presso Contrà Porti e Contrà del Monte (I ipotesi) e Corso Fogazzaro (II ipotesi).La ricostruzione urbanistica di Vicetia ( metà I sec. a. C.) dovette tener conto dell’assetto preesistente, per cui questo schema fu adattato e subì delle variazioni: le intersecazioni tra decumani e cardines non furono infatti tracciate in senso ortogonale ma obliquo.Il Decumano Maximus – che corrisponde grosso modo all’attuale Corso Palladio- costituiva il tratto cittadino della Via Postumia che a est, dopo aver superato l’Astico con un ponte, continuava verso Aquileia, mentre a ovest, passata la porta della cinta muraria ( in seguito chiamata Porta Feliciana e poi Porta Castello) continuava verso Verona.Cardo Maximus, generalmente individuato nella via che passava sotto la Basilica, proseguiva per Contrà Porti e Contrà del Monte fino al Ponte Pusterla, che però a quel tempo non esisteva perché vi era un lago, quindi si ipotizza una seconda collocazione presso Corso Fogazzaro dove sono state trovate testimonianze di un tratto di strada romana, lasciato in basoli poligonali di trachite, con tracce del transito di carri, visibile vicino la chiesa di San Lorenzo.

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Corso Antonio Fogazzaro, 61, 36100 Vicenza VI
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