Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli) SP 42 dei Due Mari, 07041 Alghero SS

Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)





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Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli) SP 42 dei Due Mari, 07041 Alghero SS




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Necropoli Anghelu Ruju | Alghero – Sito ufficiale dell'area archeologica di Anghelu Ruju, Alghero (Sardegna) |

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SP 42 dei Due Mari, 07041 Alghero SS

Orari

  • venerdì10–19
  • sabato10–19
  • domenica10–19
  • lunedì10–19
  • martedì10–19
  • mercoledì10–19
  • giovedì10–19

Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle
  • Adatto ai bambini




Recensioni consigliate

Eleonora
28.10.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
La necropoli è costituita da due gruppi, di 7 e 31 unità, di domus de janas ipogee; una soltanto è monocellulare mentre le altre hanno planimetrie più articolate e una di esse contiene fino a undici vani. Sono del tipo a proiezione verticale e orizzontale"
Pamela Cabras
22.10.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Bellissimo sito .area ben visibile dalla strada provinciale 42 verso Alghero .Le tombe numerate e con piccole didascalie ..possibilità di noleggio audio guida. Credo che manchi cmq una figura che accompagni la visita con qualche parola in più.
Claudio Spiga
27.09.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Necropoli vasta e molto ben curata.Sono presenti diversi cartelli che descrivono descrittivi che descrivono le diverse domus de janas.Alcune tombe si possono anche esplorare al loro interno e osservare le diverse camere di cui sono formate.Per le famiglie consiglio di acquistare la family card che fa decisamente risparmiare permettendo di visitare tutto il circuito museale algherese (comprese le grotte di Nettuno) nell'arco di un anno solare.
Giuseppe Nardiello
27.09.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Primo posto di questo tipo che ho visitato e, forse per questo, mi aspettavo un area più grande. Si visita in breve tempo, meglio con l'audio guida, ma anche senza non è un dramma. A questi luoghi, dove si respira storia, sopravvissuti a più millenni, non posso esimermi da rilasciare il massimo giudizio.
Andrea
23.09.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Sito archeologico interessante per capire la storia dell'isola. Si può prendere un biglietto cumulativo ad un prezzo ridotto sia per il sito di Anghelu Ruju che per il villaggio nuragico di Palmavera a poca distanza. Come molti siti/musei italiani non è interattivo e risulta un po' ripetitivo per chi non è particolarmente interessato all'argomento. Tuttavia, sia Anghelu Ruju che Palmavera sono mantenuti con molta cura. Lo consiglio anche solo per una sosta veloce, dato il prezzo modico, in modo da farsi un'idea più completa della Sardegna.
Alberto Carraca
11.08.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Luogo di un valore storico inestimabile. Personale disponibile e cortese.I parcheggi sono vicinissimi e si ha la possibilità di poter prendere bevande fresche e gelati all'interno della struttura adiacente all'entrata.Noi abbiamo pagato il biglietto 8 € comprensivi della visita al Nuraghe Palmavera.Consigliato assolutamente.
Federica
02.08.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Al piccolo costo di 5 euro a persona si può fare un salto nella storia indietro di migliaia di anni. Con soli 3 euro in più si può avere un'audioguida ben fatta (utilizzabile senza cuffie anche da più persone) che integra i pannelli presenti sul percorso.Nel chioschetto dove si fanno i biglietti sono presenti numerosi testi sulla Sardegna, anche in altre lingue, bibite, souvenir e gelati Bolmea (prodotti in Sardegna). Prezzi onestissimi.Il sito è totalmente all'aperto ed abbiamo apprezzato la presenza di sedute all'ombra essendo una giornata particolarmente calda.Meglio fare attenzione alle tombe, bisogna essere prudenti e rispettosi.Ringraziamo particolarmente Giovanna, la guida presente all'entrata del sito.
Ilaria Cardella
31.07.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Ubicata a meno di 1 km da Alghero in località Li Piani, è stata scoperta casualmente nel 1903 nel corso dei lavori di cava per la costruzione di una casa colonica. Sorge nei pressi del torrente “Rio Filibertu” e si estende in una zona pianeggiante, che ospita solo 7 domus, e in una zona collinare dove vi sono le altre 31 tombe. Dalla tomba I emersero un cranio umano e un vaso tripode che spinsero il Tarameli a dare inizio ai primi scavi nel 1904 coadiuvato da Nissardi che rilevò graficamente 10 ipogei. Gli studi degli scavi furono così interessanti da indurre il Taramelli a continuarli nel 1908 per scoprire altre tombe prenuragiche. Vennero contrassegnate con i numeri romani mentre nel 1936 l’archeologo Dore Levi ne individuò altre 4, denominate con le lettere A, B, C, D. Nel 1967 si effettuarono lavori di manutenzione poiché la necropoli versava in stato di abbandono essendo ancora in terreno privato. Ercole Contu portò così il numero di domus de janas a 38 aggiungendo la n. VIII bis, la E e la F che restituirono solo scarsi reperti. Le Domus sono costruite in arenaria calcarea e compatta (facile da scavare, trovati picchi in pietra in grandi quantità nel sito); molte di loro hanno il tetto a cielo aperto e altre sono crollate per lo spessore sottile. Sono disposte secondo una urbanistica spontanea e irregolare, con pareti sempre lisce e angoli arrotondati. Gli accessi sono di due tipi; a pozzo verticale o obliquo (angusto) e a dromos discendente (spesso di grandi dimensioni con gradini all’imboccatura). L’anticella era sede cerimoniale in onore del defunto, mentre quelle più interne servivano per l’inumazione. In alcuni ipogei è stato necessario eseguire degli ampliamenti per esigenza di spazio. In alcune tombe ci sono elementi che accentuano il carattere sacro come le coppelle, le decorazioni architettoniche, la pittura rossa, protomi taurine, false porte che ci raccontano molto sulla religione prenuragica. Le decorazioni incise invece ricordano le strutture delle case dei vivi: cornici che ornavano portelli di ingresso, finti architravi, false porte che simboleggiavano la porta verso l’aldilà, imitazione di strutture lignee che circondano le porte delle capanne. Presenti protomi e corna taurine come segno di consacrazione che doveva proteggere il sonno dei morti e dei vivi che frequentavano le tombe per i riti funebri. Il sito è stato utilizzato in varie fasi comprendenti 5 tipi di culture che vanno dal Neolitico recente al Primo Bronzo: cultura di Ozieri (3500 a.C.), Abealzu – Filigosa (2500 a.C.), Monte Claro(2400 a.C.), del vaso Campaniforme (2200 a.C.) e cultura di Bonnanaro (1800 a.C.). Per ciò che concerne i riti funebri, erano soliti consumare pasti in onore dei defunti sia nell’area dei dromoi che dentro le domus. Vennero ritrovate infatti valve di conchiglia miste a cenere e a carbone. Venivano offerti cibi sia liquidi che solidi. Per la deposizione si preparava una sorta di letto e accanto al cadavere veniva deposta dell’ocra rossa come simbolo rigenerativo. Il seppellimento avveniva per inumazione primaria (da 2 a 30 persone) con il defunto in posizione supina o rannicchiata e inumazioni secondarie, dove solo alcune membra del defunto venivano sepolte (il cranio e le ossa lunghe), probabilmente in seguito ad un lungo rituale di scarnificazione delle ossa che venivano ripulite e raschiate con strumenti di pietra. Documentati anche rari casi di semi- cremazione ma privi di corredo funerario. Ritrovati oggetti ornamentali come: vaghi di collana di osso, conchiglia, pietra, accettine-amuleto in steatite verde-acqua, finte zanne di cinghiale, a forma di crescente lunare, bottoni con perforazione a V, emisferici, a forma di tartaruga, antropomorfi. Rinvenuti altresì oggetti di corredo sepolcrale maschile come corti pugnali di rame o bronzo e i brassards (placche di pietra rettangolari). Essi servivano per proteggere il polso dal contraccolpo della corda dell’arco. Sono stati rinvenuti pugnali, lesine, un’ascia, una punta di freccia di bronzo o rame, oggettini in argento.Il sito è gestito da una cooperativa
Livia Fagnocchi
31.07.2023
Necropoli di Anghelu Ruju (Necròpoli)
Bellissima esperienza, nonostante il caldo e il sole di metà luglio. I pannelli esplicativi e l'audio guida sono stati esaustivi. È qui che abbiamo conosciuto la cultura prenuragica di Ozieri e l'esistenza del tempio ziggurat Monte d'Accoddi, che abbiamo visitato poi.A fine giro è stato d'obbligo rinfrescarsi con un ghiacciolo artigianale venduto nel book shop.

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