Mulino dei Frati Via Verdi, 22, 21032 Caravate VA

Mulino dei Frati





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Mulino dei Frati Via Verdi, 22, 21032 Caravate VA




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Via Verdi, 22, 21032 Caravate VA

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Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

Irina idotti
12.10.2023
Mulino dei Frati
Un luogo fantastico e meraviglioso! Sig.r. Mario cordialissimo!
Ivan Spertini
10.10.2023
Mulino dei Frati
Lasciata la strada principale che da Gemonio proseguein direzione Sangiano ( via XXV Aprile), si imbocca unastrada (via Verdi) che si inoltra in una zona verde conprati e boschi per poi scendere a ridosso del torrente.Un piccolo ponte permette di attraversare il torrente edi entrare nella proprietà dove il tempo sembra essersifermato. Il rumore dell’acqua che scorre nella roggia e,in certi periodi il rumore delle macine, della ruota e deisetacci in funzione, pervadono il silenzio di questo luogo.Il mulino ha pertanto mantenuto il suo rapporto con ilcontesto che non ha subito sostanziali modifiche.Numerose furono le strutture molitorie che sin dall’antichitàtrovarono collocazione lungo le acque del torrenteViganella.I mulini in questa porzione della Provincia di Varesenascono sostanzialmente come mulini da cereali, sonodotati dello stesso corredo interno costituito da due macine,una della quale era utilizzata per il mais e l’altraper la farina bianca (segale, frumento o altri cereali),l’aspetto che li differenzia dai mulini che esistevano asud è la presenza della segheria.Un sistema di cinghie e ruote dentate permetteva di trasmettereil movimento della ruota, mossa dall’acqua deltorrente, alla segheria.Le prime notizie certe circa i mulini di Caravate risalgonoal Settecento: i registri del catasto Teresiano (1753)annotano l’esistenza di ben tre mulini tra cui il Mulino dei Frati. Quest’ultino nelcatasto settecentesco è censito come:“casa per usomulino di tre ruote d’affitto” di proprietà dei P.P. Centurionidei SS.mi Cosma e Damiano di Turbigo.Successivamente il mulino passò ad un altro proprietarioErmenegildo Piuri che nel 1808 lo vende a GiovanniBizozero.Alla soglia storica successiva (Cessato Catasto Lombardo1858 circa) i mulini censiti a Caravate sono 3.A questa soglia storica il proprietario del Mulino dei Fratirisulta tale Biganzoli Giuseppe di Giovanni, nei suddettiregistri il mulino è così descritto:” mulino da grano adacqua e pista d’orzo con casa colonica”.Fu la famiglia Riva, proprietaria del mulino dal 1890 adapportare sostanziali modifiche al mulino. Tali modificheriguardarono l’apparato interno non andando a modificarela struttura dell’edificio. Un complesso e ingegnososistema di cinghie permetteva il funzionamento di diversemacchine al primo piano dell’edificio.L’edificio, ben conservato e tenuto si distribuisce su duepiani, è coperto da un tetto a doppia falda inclinata e unmanto di coppi.Il mulino occupa una parte di un ampio fabbricato adibitoanche ad abitazione.Accanto all’edificio principale, sotto un porticato si trovavala segheria. Tra i due edifici scorre la roggia doveerano collocate le ruote, oggi resta una sola ruota inferro a palette ricurve con funzionamento dall’alto, checonsente il movimento delle macine, ma un tempo leruote dovevano essere più di una, i documenti parlanodi ben quattro ruote.Al centro dell’edificio principale un porticato con dellebelle colonne in pietra, permette l’accesso al mulino egarantiva le operazioni di carico e scarico dei sacchi daicarri al riparo dalle intemperie.All’interno dello stanzone, sulla destra, troviamo un piccololocale adibito a cucina con camino. Il resto dell’ampiolocale con soffitto in legno, è adibito a mulino .Due grandi macine con setacci fanno bella mostra alcentro del locale, in un angolo sale una scala in pietrache consente di accedere al piano superiore dovesi trovano altri macchinari per selezionare e setacciarela materia prima macinata al piano inferiore. In questolocale troviamo anche un banco da lavoro e una serie diattrezzi che servivano al mugnaio per fare manutenzioneal mulino. Tutti i macchinari sono ancora oggi perfettamentefunzionanti.Sul lato opposto all’ingresso al grande stanzone, unaporticina conduce all’esterno dove sono collocate lechiuse di regolazione dell’acqua. La regolazione dellechiuse consentiva di fare girare o meno la ruota e quindiazionare tutte le macchine, collegate tra loro da cinghiee ruote dentate per la trasmissione del movimento.
silvia Piperno
31.08.2023
Mulino dei Frati
Non si capisce se è pubblico o meno. Mi ha accolto un cagnone che sembrava difendesse il suo territorio
Gioacchino Fumante
28.08.2023
Mulino dei Frati
Nel cuore verde di Caravate c’è la ruota di un mulino che racconta storie di vita vissuta a chi ha la sensibilità di fermarsi ad ascoltare. Sorto nel 1300, appartenuto alla congregazione “Cosma e Damiano” di Pavia, è stato ceduto in seguito alla confraternita dei “Frati scalzi” di Turbigo (Catasto Teresiano). Nel 1890 è diventato proprietà della famiglia Riva di Caravate. Attualmente viene usato a scopo familiare, didattico e culturale.

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