Museo delle Reali Ferriere di Mongiana

Questa struttura che un tempo era una fabbrica di armi del periodo Borbonico (dove fu progettato il fucile modello Mongiana), oggi dopo un accurato restauro è diventato il Museo delle Reali Ferriere Borboniche.Si tratta di un Museo di archeologia industriale, inaugurato nel 2013, al suo interno vi è la possibilità (anche grazie a supporti multimediali) di conoscere la storia dell'industria locale e della Calabria, passando dalla lavorazione del ferro a quella dei prodotti regionali calabresi.Merita sicuramente una visita.

Nel cuore delle Serre Calabresi, una magnifica esposizione museale interattiva sulla Calabria nell’800 che stimola interrogativi e approfondimenti.Noi siamo stati accompagnati da una signora competente e gentile che, con tanto passione e competenza , ci ha svelato la storia poco nota dell’attività industriale della Calabria in epoca borbonica.

Il museo si trova nel comune di Mongiana in provincia di Vibo. Gli ultimi interventi di valorizzazione della fabbrica d'armi e delle Reali Ferriere di Mongiana hanno curato con una serie di modalità tecnologiche un bellissimo percorso informativo. Il percorso si snoda dal museo della fabbrica d'armi sino ai resti della fonderia. Da vedere assolutamente...

Museo scoperto per caso, in quanto alloggiavamo nei dintorni. In questa occasione siamo venuti a conoscenza, pur essendo calabresi una realtà sconosciuta e importante della nostra storia. Molto curato il museo, e i resti della fonderia, biglietti di costi irrisori,ne vale la pena

I museo , organizzato in modo ben strutturato, mostra quella che era la ricchezza del del territorio. Fin dal XVI secolo il ferro prodotto a Mongiana era trasportato a Napoli, per essere poi impiegato nell’industria sia militare che civile, nei cantieri navali , nelle fabbriche di fucili, nella fabbrica di treni di Pietrarsa.Tutti dovrebbero conoscere la vera storia delle Reali Fonderie Borboniche , sapere che un piccolissimo paese nel pieno delle Serre c'era una fabbrica che dava lavoro a circa 2500 persone... questo però prima del 1861!

Da Serra San Bruno, a un tiro di schioppo. Poco pubblicizzato. Sul sito appariva chiuso. Abbiamo deciso di passare comunque ed abbiamo trovato il museo aperto. Gentili ragazze del posto in servizio civile ci hanno accompagnato durante la visita. Vale la pena una breve visita, perché da l'idea di uno scorcio della nostra storia. Si collega alle info acquisite nel Parco nazionale della Sila. Consigliato.

Un museo e un sito di archeologia industriale davvero interessanti. Le ragazze che ci hanno accompagnato preparate e gentilissime. I bar della piccola cittadina brulicano di vita con animate partite di tressette, un luogo magico dove il tempo si è fermato. La SS110 per raggiungere Mongiana è messa davvero male, soprattutto il tratto di competenza della provincia di Reggio, ma i boschi sono bellissimi.

Bellissima esperienza alla scoperta di quella che era la ricchezza del territorio.Fin dal XVI secolo, infatti, il ferro prodotto a Mongiana era trasportato a Napoli, per essere poi impiegato nell’industria sia militare che civile, nei cantieri navali, nelle fabbriche di fucili ecc.ecc.Da qui partirono le rotaie della tratta Napoli-Portici.Molto curato il museo, e i resti della fonderia, biglietti di costi irrisori, ne vale la pena visitarlo.Le guide molto preparate che illustrano con competenza la storia della fonderia.

Bellissima esperienza culturale in una location ben curata con guida al seguito che illustra e spiega tutta la storia dalle origini. Luogo vositato dalle scolaresche e turisti.Vale la pena conoscere un po di storia VERA sulla lavorazione del ferro.

Il museo in sé è molto piccolo e i manufatti, benché interessanti, sono davvero un po' scarni. Tuttavia si è riusciti a sopperire alla mancanza di reperti con cartellonistiche che ricoprono letteralmente le pareti e con sale multimediali e uno schermo interattivo alla fine del percorso. Ma io se non ho un'audio guida finisco per tirare dritto. Compreso nel costo del biglietto (intero 6 euro) è la visita alla fonderia. Si trova a 300 metri più a valle (decisamente non lontano ma considerando che il ritorno è in salita perché non utilizzare l'auto?). Lì la visita guidata con la possibilità di interagire e fare domande rende il breve percorso più interessante.