Castello di Terrarossa Via Nazionale Cisa, 22, 54016 Terrarossa MS

Castello di Terrarossa





214 Recensioni
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Castello di Terrarossa Via Nazionale Cisa, 22, 54016 Terrarossa MS




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Via Nazionale Cisa, 22, 54016 Terrarossa MS

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Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle
  • Adatto ai bambini




Recensioni consigliate

Claudia Niccolai
22.10.2023
Castello di Terrarossa
Bellino il borgo intorno, ma il castello è un po' trascurato, non c'è neppure un cartello con gli orari affissi. Ho fatto 30 minuti di strada...per trovarlo chiuso! Chissà magari dentro sarebbe stato interessante....
Michele Dubini
17.10.2023
Castello di Terrarossa
La fine del mondo
RICCARDO PERI
29.09.2023
Castello di Terrarossa
Prima volta al castello ....ristrutturato bene ,ottimo per eventi di qualsiasi tipo.
Elena
24.09.2023
Castello di Terrarossa
Molto bello, piccole dimensioni ma ben conservato. All'interno ci sono belle salette che vengono utilizzate per manifestazioni o conferenze.
Marco Camaiora
22.09.2023
Castello di Terrarossa
Dimora che meriterebbe essere valorizzata in maniera migliore , magari incentivando l'Intervento di privati per la gestione e valorizzazione con manifestazioni e esposizioni con coinvolgimento della popolazione . Rimane che è la porta dei castelli del nord della Lunigiana
Lorenzo Bett
28.08.2023
Castello di Terrarossa
Gentile amministrazione, se sapete che al sabato ci saranno dei matrimoni almeno i cestini vicino al castello svuotateli, strabordavano pieni zeppi.
Carlo De Laurentiis
03.08.2023
Castello di Terrarossa
Seguendo l’esempio di altre opere fortificate nate in pianura a controllo della Via Francigena, anche a Terrarossa si progettò la costruzione di un castello tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. Il 1581 rappresenta l’anno di nascita del castello, la cui costruzione venne commissionata dal marchese Federico Malaspina, da poco entrato in possesso del feudo di Terrarossa.Si tratta di un edificio a pianta quadrata, articolato attorno ad un cortile quadrangolare, con quattro baluardi angolari terminanti a terrazza verso il torrente Civiglia. Si accede alla costruzione da un portale ad arco in conci di pietra arenaria. I prospetti esterni, con strutture in elevazione in ciottoli di fiume e pietra squadrata negli spigoli, sono definiti da semplici aperture rettangolari, tutte originariamente riquadrate da cornici in pietra. Anche le strutture orizzontali, costituite da volte a crociera, sono realizzate in ciottoli di fiume e malta: unica eccezione la volta a padiglione del salone principale in mattoni, presumibilmente più tarda
lulu b.
01.08.2023
Castello di Terrarossa
Cerimonia di matrimonio. Bella location
paolo cortopassi
31.07.2023
Castello di Terrarossa
Splendido castello facilmente raggiungibile dalla viabilità principale. Recentemente ha subito opere di risistemazione e ora presenta ampi locali accoglienti. Una biblioteca occupa la porzione sud del castello; al piano superiore si trova una bella sala per incontri e convegni. Ampio parcheggio nella parte retrostante il castello, verso il torrente.
Joe Cody
30.07.2023
Castello di Terrarossa
Il castello di Terrarossa sorse tra il XVI e XVII secolo come opera fortificata di pianura con compiti di controllo della Via Francigena. Una costruzione preesistente era però posta su un modesto colle alla confluenza del torrente Civiglia con il fiume Magra, dove nacque il borgo originario di Terrarossa, i cui pochi resti vennero inglobati in una casa privata chiamata Castelletto. Con lo sviluppo della Via Francigena, nacque il borgo lungo la sponda sinistra del fiume, il Borgonuovo, che poi prese il nome della zona attorno al castello medievale: Terrarossa appunto. Il 1581 rappresenta l’anno di nascita del feudo indipendente e del castello, la cui costruzione venne commissionata dal primo marchese Fabrizio Malaspina, già marchese di Pontebosio. Il feudo era costituito da Terrarossa, Masero, Costamala e Canale Scuro. Probabilmente la struttura possente del castello di Pontebosio venne presa ad esempio per la costruzione di quella di Terrarossa. L’imponente progetto originale non venne terminato, lasciando incompiuti alcuni baluardi. La superficie della fortezza occupava infatti 1.250 metri quadrati. Il feudo non ebbe lunga vita. Con la morte dell'unico figlio maschio, Fabrizio Malaspina lo vendette al Granduca di Toscana Ferdinando II. Nel 1628 il Granduca lo cedette a Bernabò Malaspina di Filattiera, i cui eredi però se ne curarono poco. Manfredi, Bernabò II, e Manfredi III successivamente preferirono restare a Firenze e alla morte di quest’ultimo il feudo ritornò nelle mani del Granducato di Toscana nel 1787. Il castello mostra ancora oggi la sua imponenza, con le possenti mura articolate attorno ad un cortile quadrangolare, quattro baluardi angolari, portale ad arco in conci di pietra arenaria. Una veduta del castello e del feudo si trova conservata nel fondo Malaspina 238 dell'Archivio di Stato di Firenze.

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