Basilica di Santa Maria di Campagna Piazzale delle Crociate, 5, 29121 Piacenza PC

Basilica di Santa Maria di Campagna





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Basilica Santuario di Santa Mari |

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Piazzale delle Crociate, 5, 29121 Piacenza PC

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Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

Matteo Bianconi
31.10.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
Davvero bella e suggestiva. Da non perdere se si va in gita a Piacenza.
Loretta Novara
30.10.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
Chiesa molto bella sia dal punto di vista architettonico che da quello decorativo. Gli affreschi del Pordenone all'interno sono bellissimi.
Amedeo Panigari
16.10.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
La basilica di Santa Maria di Campagna è una chiesa rinascimentale situata a Piacenza.Dedicata alla Madonna della Campagna, sorge in piazzale delle Crociate, presso le mura della città. Ospita numerose opere d'arte fra cui un vasto ciclo pittorico manierista del primo Cinquecento del Pordenone e tele barocche opera di Guido Reni e dei Procaccini.Nel novembre 1954 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore. La chiesa fu edificata in sostituzione di un precedente piccolo oratorio, il santuario di Santa Maria in Campagnola[2], il cui nome derivava dalla posizione, in aperta campagna e la cui prima notizia documentata risale al 1030, anno in cui una fonte riporta una testimonianza riguardo alla devozione per l'olio sacro del pozzo dedicato ai Santi Martiri. Secondo la tradizione, il pozzo dedicato ai Santi Martiri sarebbe stato teatro, nel 303, della sepoltura di un gran numero di cadaveri di cristiani durante la persecuzione di Diocleziano. Sempre nel 1030 un prete di nome Valfredo acquistò un terreno limitrofo all'oratorio e lo donò all'abate della chiesa di San Savino con l'intento di farvi costruire una cella monastica dedita alla cura del luogo religioso.Nell'area antistante all'edificio sacro, nel 1095, durante il concilio di Piacenza, papa Urbano II avrebbe preso la decisione di indire la prima crociata per la riconquista di Gerusalemme, crociata, poi, proclamata nel novembre dello stesso anno durante il concilio di Clermont. L'evento è ricordato dalla dedicazione del piazzale posto anteriormente alla facciata della basilica, intitolato, appunto, piazzale delle Crociate.La lapide posta sul sepolcro dell'architetto Alessio Tramello, progettista della chiesaIl 3 aprile 1522 venne stipulata tra la compagnia dei Fabbricieri e l'architetto piacentino Alessio Tramello la convenzione per la costruzione di una nuova chiesa, la quale potesse contenere l'aumentato afflusso di fedeli presso il luogo. Il successivo 13 aprile venne posata da parte del cardinale Scaramuccia Trivulzio, amministratore apostolico della sede di Piacenza, la prima pietra dell'edificio, il quale venne completato in 6 anni. Il progetto di Tramello fu, probabilmente, ispirato all'architettura del Bramante, pur mantenendo una propria originalità. Inizialmente assegnata al clero secolare, a partire dal 1547 ad esso subentro l'ordine dei frati minori osservanti, i quali, contestualmente all'affidamento, iniziarono la costruzione di un convento, utilizzando allo scopo materiale di recupero ricavato a seguito dei lavori di demolizione di una chiesa dedicata a santa Vittoria.La cupola affrescata dal Pordenone e dal SojaroAppena terminata la costruzione dell'edificio, fu dato incarico per la decorazione degli interni al pittore di scuola veneta Antonio de' Sacchis detto il Pordenone, il quale, tra il 1530 e il 1535 lavorò nell'edificio affrescando la cupola e la cappella dedicata a santa Caterina da Alessandria, la quale era stata commissionata da Caterina Scotti e dal coniuge, il cavaliere Francesco Paveri Fontana] e all'Adorazione dei Magi. L'opera del Pordenone sulla cappella fu completata, a partire dal 1543, dal suo allievo pavese Bernardino Gatti detto il Sojaro, il quale dipinse gli Apostoli situati nelle lesene, le storie della Vergine nel tamburo e i quattro Evangelisti nei pennacchi.Al santuario era particolarmente devoto il duca di Parma e Piacenza Ranuccio I Farnese, il quale, venne raffigurato in ginocchio in una statua in stucco commissionata nel 1615 a Francesco Mochi, impegnato in quegli anni nella realizzazione delle statue equestri di piazza Cavalli. La statua venne posta su di una mensola su uno dei pilastri che reggono la cupola.Nel settembre 1625 la chiesa passò sotto la gestione dell'ordine dei frati riformati.
Max Pani Italiano
24.09.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
Una basilica stupenda. Non tanto per la costruzione che è comunque mastodontica e bellissima, quanto per gli interni. Entrando sono rimasto a bocca aperta nel vedere così tanti affreschi ed enormi quadri. Qui si possono ammirare opere del Guercino, del Procaccini, ecc. Inoltre molte opere sono del Pordenone, tra le quali la splendida cupola.Costruita dal 1522 al 1528 su progetto dell'Arch. Alessio Tramello sul piazzale delle Crociate dove, nel 1095, si svolse il Concilio Generale e Papa Urbano II annunciò l'intenzione di bandire la I Crociata.Assolutamente da non perdere.
filomena sacco
30.08.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
Una delle testimonianze artistiche e architettoniche italiane più rappresentative, anche se meno conosciuta:Consiglio vivamente la Salita al Pordenone"
Ugo Massimiliano Eva
10.08.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
È risalente ai tempi delle crociate.Ha begli affreschi del Pordenone.Attualmente sono presenti i frati francescani
GIUSEPPE LANZI
05.08.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
Una chiesa molto bella tenuta bene nonostante l'età molti affreschi
Ioviaggiocosi Travel Blog
05.08.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
L'abbiamo visitata nuovamente in occasione degli eventi per la Salita al Pordenone.. merita di essere vista e apprezzata. Un vero fiore all'occhiello per Piacenza, soprattutto per la cupola. Se possibile consigliamo la visita guidata per poterne conoscere anche la storia.
Luigi Pierro
04.08.2023
Basilica di Santa Maria di Campagna
Che dire, vista da fuori appare una comunissima chiesa, come ce ne sono tante, ma entrando si rimane affascinato dalle tante opere che affrescano le mura.Personalmente mi hanno attratto la cupola, poi la tomba di Isabella Farnese figlia di Ranuccio II e Maria d’Este, per continuare con il Capitolo in legno intarsiato ed infine i 3 organi

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