Villa Telesio

Dopo anni di abbandono finalmente questo parco in origine di proprietà dei nobili Telesio è tornato in uso ed è fruibile alla cittadinanza. Ci sono i resti delle stelle e delle Villa, il giardino molto grande e con tanti alberi, c'è anche un pozzo ormai chiuso. Sicuramente merita di essere valorizzata ma è veramente un bel luogo.

Vialla telesio e il suo giardino sono in abbandono totale...all'interno vi e' la villa diroccata e impraticabile a rischio crollo...nel giardino, anch'esso abbandonato , si notano i viali, le panchine in pietra...la begetazionr e confusa ed e' difficice avere in'idea della bellezza passatta"

Eccellente complesso residenziale, costruttore molto serio, professionale e attento alle esigenze acquirenti

Il giardino di Pozzo piano – villa Antonacci Telesio– comprende un un’area rettangolare di circa un ettaro, recintata da poderose mura, merlate lungo via di Pozzo piano, e possiede due grandi ingressi contrapposti. Fu realizzato dalla famiglia Antonacci di Trani, che possedevano in quella zona vasti terreni agricoli e in città un palazzo monumentale sul porto a piazza Quercia. La presente struttura fu completata dal Senatore del Regno, Giuseppe Antonacci, verso la metà del secolo diciannovesimo. Infatti, lo stemma in pietra posto all’esterno delle mura su via Pozzo piano raffigura le armi congiunte Antonacci-della Valle (partito: nel 1° Antonacci e nel 2° della Valle, marchesi di Casanova e duchi di Ventignano) essendo Chiara della Valle andata in sposa a Giuseppe Antonacci. Lo stemma in ferro posto sul cancello da via Pozzopiano, invece, è dei Telesio: d'azzurro alla fascia d'oro.Da questa unione Giuseppe Antonacci ebbe tre figlie (e due maschi deceduti in giovane età) e per eredità da una di queste, Beatrice, il giardino passò al figlio, Bernardino Telesio, duca di Toritto. Succedette poi suo figlio maggiore, Vincenzo, e successivamente i suoi eredi. Quest’ultimi lo cedettero nel 2018 al Comune di Trani.Nel giardino, entrando a destra, dovrebbe ancora trovarsi una lapide (ora ricoperta da piante rampicanti) posta il 7 agosto 1901 dal duca Bernardino Telesio a memoria del suo cavallo, Indo, lì sotto sepolto, con la seguente iscrizione:Visitator, che in questo loco vieniFerma un momento il passo tuo fugaceSappi, che sotto, dove il piè trattieniSepolto è il mio corsier tanto vivace.Indo ebbe nome. Manto tutto neroBalzano in quattro, striscia bianca in fronte.Era svelto, superbo in mio destrieroE sempre avea tutte sue forze pronte.Potessi tu trovar cavallo uguale!Il mio parea in ver che avesse l’ale.Nell’interno del giardino si colloca una struttura che era adibita a casina da tè, con un’ampia veranda rialzata, a possenti colonne doriche che reggevano, in origine, un pergolato. Oggi, questa antica opera è ridotta ad un rudere per una assenza di manutenzione di oltre mezzo secolo. Le stalle, anch’esse ridotte a rudere, invece sono più recenti, essendo state terminate nel 1943. Gli alberi, antichi e vari, nonché le altre piante del giardino si trovano oggi in uno stato di selvaggio abbandono. Il contorno delle aiuole e le panchine in pietra tuttavia rimangono come erano. Quattro busti in pietra, all’antica, sono stati traslocati a palazzo Telesio.C’è da auspicarsi che un accurato e tempestivo restauro sia del giardino stesso che delle strutture da parte delle autorità comunali riportino villa Antonacci Telesio allo stato di origine.