Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso) Via Tombelle, 2, 37053 Aselogna VR

Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso)





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Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso) Via Tombelle, 2, 37053 Aselogna VR




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Via Tombelle, 2, 37053 Aselogna VR

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  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle
  • Ristorante




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Alex Tollini
26.10.2023
Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso)
La recensione si basa solo sullo stato in cui si trova l'edificio e l'area attorno.Parto col dire che è un dispiacere che un edificio storico e con un valore affettivo per alcune persone sia lasciato a marcire così.I vandali hanno distrutto e sparso rifiuti tutto attorno.La natura si riprende i suoi spazi ma tra una radice e un altra le bottiglie, i barili e rifiuti vari fanno sentire il degrado.E' possibile accedervi e con le dovuto attenzioni visitarla tutta.
Laura Bronzato
12.10.2023
Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso)
La Treviso – Ostiglia è stata la linea ferroviaria più lunga d’Italia, costruita con le più innovative tecnologie dell’epoca tra il 1925 e il 1941. Era lunga 116 km e attraversava tutto il Veneto, interessando le province di Treviso, Padova, Vicenza, Verona e Mantova. Fu armata a binario unisco, sebbene tutte le opere accessorie come stazioni e caselli furono ideate per un doppio binario.Dopo l’8 settembre 1943, i tedeschi occuparono tutte le stazioni della Treviso – Ostiglia e le corse dei treni passeggeri vennero ridotte al minimo, a favore del traffico di merci ed armi. Da qui passavano anche i convogli dei deportati.Nel 1944 la ferrovia venne ripetutamente bombardata dagli Alleati.Nel 1947 riprese a funzionare, ma solo nel tratto Ostiglia – Grisignano di Zocco. Fino a Treviso i danni riportati erano troppo inventi e quella tratta commerciale non era più appetibile, tanto che venne soppressa ufficialmente nel 1959.La tratta Ostiglia – Grisignano di Zocco si rivelò fondamentale per lo sviluppo economico di questa parte di Veneto nel dopoguerra, in particolar modo della bassa veronese. Sui treni si trasportava di tutto ed anche il traffico di passeggeri era aumentato.Negli anni ’60 si creò il regime di concorrenza tra il traffico stradale e ferroviario, dove il secondo iniziò a soccombere a causa di una serie di politiche stradali che incentivavano l’uso delle 4 ruote. Le ferrovie italiane si ritrovarono obbligate ad eliminare i “rami secchi” delle sue infrastrutture e, tra le prime, fu proprio la Ostiglia – Grisignano di Zocco. Con la riduzione costante del traffico merci e passeggeri non si riusciva più a far fronte alle ingenti spese di manutenzione.Nel 1965, a causa di alcuni cedimenti sul fiume Tartaro, la tratta Legnago – Ostiglia venne definitivamente chiusa.Nel 1967 venne sospeso anche il servizio passeggeri nella tratta tra Legnago – Grisignano di Zocco. La linea rimase attiva solo da Legnago a Villaganzerla per il trasporto delle merci, limitatamente a tre viaggi settimanali. A metà degli anni ’70, a causa del crollo di un ponte, divenne impossibile per i treni proseguire oltre Cologna Veneta.Nel 1984 viene ufficialmente soppressa l’intera linea Ostiglia – Treviso, ad eccezione della tratta Legnago – Cologna Veneta, che continuerà a trasportare merci fino al 1993.Nel 2000, con la privatizzazione delle ferrovie italiane, si iniziò a parlare della realizzazione di una pista ciclopedonale sul vecchio tracciato di questa ferrovia, volto ad incentivare il cicloturismo. Grazie a fondi regionali ed europei, sono già stati realizzati i primi 52 dei 118 km di percorso previsti, tutti nelle provincie di Treviso, Padova e Vicenza. La situazione, invece, è ben diversa in provincia di Verona. Qui la linea ferroviaria è stata in gran parte spazzata via da bretelle e rotatorie stradali, nonché edifici costruiti sopra l’ex sede ferroviaria. Inoltre, alcune parti della ferrovia coincidono con il tracciato della futura Nogara – Mare.Per favorire il completamento della pista ciclabile, qualche anno fa è stato presentato un progetto regionale, fatto in collaborazione con l’università di Padova, allo scopo di realizzare un anello ciclopedonale e fluviale che, partendo dalla ex ferrovia, si estenderà nei territori del mantovano e del Delta del Po.
Serena D'Amico
02.10.2023
Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso)
È un posto lasciato all'incuria del tempo e al degrado umano .. un vero peccato che sia la residenza di topi... speriamo che con la ciclabile che verrà costruita (forse nel 2117 quando io non ci sarò più e neanche voi) ne faranno un posto di ritrovo per coloro che la percorreranno
Cristina Faustini
02.08.2023
Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso)
Ex stazione di Aselogna è per me come recuperare un sogno di 32 anni fa..Le sue Rovine e la Natura della mia Pianura mi avvicina al Cuore..di chi mi ha amato ed è in Cielo...
Vlasa Eugen
30.07.2023
Ex Stazione ferroviaria di Aselogna (Ostiglia - Treviso)
Perche altri fano patroni a lavoro dove sono pagatii da stato e no rispectono tutii omenii perche siamo stranieri volio la lege

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