Chiesa S.Michele 06029 Giomici PG

Chiesa S.Michele





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Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

Edmund Mart
17.09.2023
Chiesa S.Michele
Giomici Bello - La Chiesa di giomiciLe prime notizie storiche sul Castello e sulla Chiesa di Giomici risalgono intorno al 1100. La storia della chiesa è strettamente legata alla storia della città di Gubbio da cui dipendeva il castello.In tempi remoti la chiesa parrocchiale di Giomici, sotto il titolo di San Marcello Papa, era esterna al Castello e situata nella località oggi denominata San Marcello. Da detta chiesa ne dipendeva un’altra denominata San Biagio.Queste due piccole chiese a seguito di una donazione (1163) dell’Imperatore Federico Barbarossa appartennero per lungo periodo ai monaci dell’Abbazia di San Donato in Pulpiano di Gubbio. Questa Abbazia, ora distrutta, era stata fondata verso l’VIII secolo da monaci Irlandesi.Purtroppo le due piccole chiese di San Marcello Papa e di San Biagio andarono in rovina e grazie alla munificenza dei Conti Coccorano e di Giomici fu possibile edificare una nuova chiesa entro le mura del Castello, su un fondo ceduto dagli stessi Conti e sul quale fu costruita anche una residenza per il curato.Come è noto i Conti di Coccorano, nobili della città di Gubbio possedevano 1/6 del territorio di Giomici.La chiesa originale si sviluppava contigua alla cerchia delle antiche mura; l’accesso era però laterale, così come è oggi possibile evidenziare, all’interno del Castello.In tempi relativamente recenti l’aula della chiesa raggiunse l’attuale forma rettangolare e fu creata una facciata esterna in linea con il muro castellano, coronata da un piccolo campanile “a vela” con due campane; sulla nuova facciata fu aperta una nuova porta di accesso disposta verso valle.Nel 1937 la facciata fu ristrutturata e fu costruito un nuovo campanile ove furono collocate 4 grandi campane; le vecchie campane furono trasferite nella chiesa della Barcaccia.La chiesa è dedicata a S. Michele Arcangelo; questo fatto è probabilmente legato alla tradizione di intitolare le chiese, collocate ai confini delle Diocesi, all’Arcangelo guerriero protettore della fede cristiana; infatti Giomici si trova all’estremo confine del territorio eugubino e fronte delle città di Assisi e Perugia, storicamente rivali di Gubbio.La chiesa conserva su due delle pareti interessanti frammenti di affreschi; almeno tre di questi affreschi (una annunciazione, un S. Michele Arcangelo ed un S. Sebastiano) sono attribuibili al noto pittore Matteo da Gualdo (1480 ca). Gli altri affreschi sono esempi di pitture votive di artisti viandanti della scuola umbra, oltre alla rappresentazione di un S. Atanasio in cattedra quale Santo protettore di Giomici.Non è ben chiaro il motivo per il quale gli affreschi furono scalpellati, in parte asportati e ricoperti con tinta a calce; probabilmente questo deprecabile intervento fu dovuto a false motivazioni igieniche in quanto in epoche passate si attribuiva alle pitture murarie la capacità di trattenere nelle crepe i germi delle più svariate malattie. Recentemente questi affreschi sono stati, per quanto possibile, restaurati.Per oltre cento anni la chiesa è stato luogo di sepolture dei defunti della famiglia Vagni; questa consuetudine fu abolita nei primi anni dell’800 quando con la promulgazione dei codici napoleonici, venne fatto divieto di seppellire i defunti all’interno dei luoghi di culto; una piccola targa sulla parete sinistra in basso della chiesa ricorda questo fatto.Nella parete di destra, nella zona ove era collocata l’antica porta di accesso ad arco ogivale tutt’ora evidente, è collocata su un piccolo altare una “Madonna” copia di una nota opera del pitture eugubino Ottaviano Nelli.Nella parete di sinistra, recentemente, è stato collocata una ara sacrificale romana rinvenuta nella zona di Giomici.Il soffitto è costituito da formelle lignee dipinte, appoggiate su un telaio.Nella parete ove è collocata la porta d’ingresso, circa ottanta anni fa è stato realizzato un coro ligneo a balcone.Un antico fonte battesimale in legno è collocato alla destra dell’attuale ingresso.La parte più interessante, sotto il profilo artistico, è però

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