Basilica Imperiale di Santa Croce al Chienti

Sembra di essere fuori dal tempo e dallo spazio, un luogo incantato a due passi dalla civiltà"..."

Non sono andata ancora ma visitando la vicina abbazia di Santa Maria pie' di chienti, ho saputo che è aperta e visitabile solo i primi due mercoledì del mese.

È il posto che non ti aspetti, in mezzo alla campagna c'è un'abbazia. Molto suggestivo, peccato che era chiuso

Splendida e suggestiva la Basilica. Grande il restauro effettuato. Competente ed esaustiva la guida (Longi Manfredo) offerta gratuitamente dall'associazione Santa Croce" di Sant'Elpidio a Mare. Ha completato il tour la visita alla pinacoteca di Sant'Elpidio a Mare dove sono conservati due polittici del pittore Vittore Crivelli

Una bella passeggiata venendo da Casette d'Ete, ma il luogo è visitabile solo per appuntamento e non è possibile nemmeno avvicinarsi perché recintato. Sicuramente di interesse, ma scarsamente valorizzato.

La basilica è sconsacrata e a quanto ne so è di proprietà privata. L'occasione di visitarla si è presentata quando vi è stata organizzata una festa in notturna. Per arrivare abbiamo percorso una stradina brecciata non particolarmente agevole. La costruzione è abbastanza piccola e completamente ristrutturata. All'interno è un po' spoglia" ma come location per un piccolo evento musicale è piuttosto suggestiva."

Un luogo inaspettato, l’ho trovato chiuso, comunque interessante, sembra ben tenuto.Torneró

Verso la fine del IX secolo, vicino al punto in cui l'Ete morto confluisce nel Chienti nacque, sulle rovine di una preesistente basilica paleocristiana, un cenobio benedettino che nell'887 divenne abbazia, consacrata alla presenza del vescovo Teodosio e di Carlo III il Grosso, nipote di Carlo Magno. In seguito altri imperatori fecero importanti donazioni e riconobbero privilegi a questa Abbazia che sorgeva in un punto strategico lungo la ricca Valle del Chienti, dove svolgeva anche un ruolo difensivo verso le incursioni dei Saraceni dalla costa. L'abbazia, comunità monastica autosufficiente, crebbe e divenne potente dal IX al XIII secolo. In seguito perse i suoi possedimenti, confluiti fra quelli dell'Abbazia cistercense di Chiaravalle di Fiastra. Nel 1790 il vescovo di Fermo Andrea Minucci, com'è ricordato in una lapide incastonata fra i mattoni del caseggiato che fiancheggia la facciata della basilica, trasformò la chiesa in casale agricolo, manomettendo pesantemente la sua struttura e trasformando la navata destra in stalla. La famiglia Berdini, attuale proprietaria delle terre e del complesso architettonico della zona, ha contribuito al suo restauro, rendendo la Basilica nuovamente visitabile a partire dal 2010.

Chiesa antica con tantissime stratificazioni e modifiche effettuate nel tempo. Luogo di grande importanza e potere nel pieno medioevo dalla storia impressionante. L'associazione che ne cura la visita ha avuto e ha un ruolo fondamentale nel suo recupero e nella gestione. Struttura di proprietà privata anche se di interesse pubblico e ristrutturata con fondi pubblici. Per questa suo particolare status è aperto alle visite SOLO il primo e secondo mercoledì pomeriggio di ogni mese.

Si è vero....Purtroppo è un peccato....nn avere la possibilità di visitarla...dopo anni di ristrutturazioni...dovrebbe essere più agevole....Per apprezzare la struttura veramente bella anche nel corso dei secoli ha mantenuto il suo aspetto originale, Chiesa sconsacrata !!!Ma purtroppo... una parte credo sia privata...Quindi è complicato visitarla!Noi siamo stati fortunati ....eravamo a un evento privato!!!Comunque vale la pena!!!!