S.a.p.a.

Mi duole essere critico con delle figure che dovrebbero essere di supporto e riferimento, la mia è una critica soggettiva che riguarda solo la mia esperienza, Il mio breve percorso è iniziato positivamente per poi concludersi a mio avviso con una assoluta mancanza di tatto, empatia e professionalità. Se vado in un centro terapeutico professionale “economicamente accessibile” lo faccio perché non ho la possibilità per affrontarlo privatamente. Quando mi viene detto che non sono idoneo per iniziare un percorso terapeutico solo perché in passato ne ho già svolto uno, sottolineando che fossi un dipendente pubblico perché si sa, i dipendenti pubblici sono esenti da affitti, bollette, assicurazioni e quant’altro. Mi domando se sia lecito farmi i conti in tasca e stabilire con estrema disinvoltura che avrei potuto proseguire in privato. Per poi concludere che avrei anche dovuto iniziare un terapia farmacologica…dopo solo tre incontri siete così bravi da capirlo? Le parole sono importanti. Giornata triste che declassa la mia stima nei confronti di figure che dovrebbero essere pilastri di cambiamento. Ci metto la faccia nel dirlo perché sempre a testa alta proseguirò il mio percorso con chi merita di essere definito sensibilmente professionale.