Chiesa Parrocchiale Di Semelano

La località di Semelano è citata per la prima volta in un documento del 969 d.C. relativo ai confini diocesani tra Modena e Bologna, da tale documento si può desumere che esistesse già la chiesa.Ricostruita nel XVII secolo all'edificio fu data pianta a tre navate, vennero costruite tre absidi ed il campanile (cui fu aggiunta la guglia nel XIX secolo). La pala dell'altare maggiore è stata eseguita dal Carracci.Accanto alla chiesa si trova un piccolo parco giochi ed un campo da calcio

Una delle chiese più importanti del territorio a livello di apparato decorativo ed architettonico. Inconsueta pianta a tre navate con colonne in tufo intonacato e capitelli in arenaria finemente scolpiti. L’altare maggiore ospitava originariamente un dipinto raffigurante i santi Pietro e Paolo (a cui la Pieve è dedicata) opera di Ludovico Carracci. Il dipinto venne prima trasferito a Modena dal Duca d’Este e poi trasportato in Francia, dove oggi è conservato, a seguito delle spoliazioni napoleoniche. Al suo posto oggi una copia del pesarese Verri.Nel muro di cinta della chiesa e del suo giardino, sul lato destro dell’ingresso principale, si può osservare una bella quercia, piantata a ricordo della c.d. “Querciona”, albero secolare di circa 6 m di circonferenza che venne purtroppo abbattuta a causa dell’incuria umana nella seconda metà del secolo scorso.

Una piccola chiesa medievale, ristrutturata nel XVII secolo e recentemente. Attorno si trovano case e strutture annesse che mantengono lo stile architettonico vernacolare, molto caratteristica, una delle tante cose da poter vedere in questo piccolo borgo

Bella Pieve di montagna immersa nella natura.

Era un bel posto quando la chiesa era affiancata da dei bellissimi cipressi. Ma un branco di ignoranti li ha sradicati e da allora è diventata una spianata desolata. Nella chiesa c'è il quadro della Madonna in Technicolor" dono del gruppo di ignoranti locali."

Piccola bomboniera dell'Appennino Modenese

Aperta oggi nelle giornate fai d'autunno con ciceroni le ragazze del liceo di Vignola. Ottima occasione di visita. Luogo bello paesaggistico, storico e culturale anche enogastronomia in tutto l'Appennino Emiliano. Cartello esplicativo e per chi vuole approfondire esiste un libro con tutta la storia scritto da sig. Marchetti. Contornata da boschi, per lo, castagni e nelle immediate vicinanze la fonte di rosola e relativo mulino ancora integro, peccato che non è segnalato né aperto... Informarsi alla pro loco.

Bellissimo borgo immerso nella natura.Molto rilassante, non c'è niente di particolare da vedere ma è ottimo per mezza giornata di riposo.Molti spacci di prodotti locali e caseari nei dintorni.

Miticoooo