Monastero Clarisse Cappuccine Str. Luigi Carlo Farini, 90, 43121 Parma PR

Monastero Clarisse Cappuccine





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  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




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Gerardo Mangione
07.09.2023
Monastero Clarisse Cappuccine
Nella primavera dell’anno del Signore 1606, inizia la storia meravigliosa e dolorosa delmonastero e delle monache che, dopo quattro secoli, continua ancora. Tre giovani di Parma -due sorelle: Ersilia e Lavinia, e la cugina Margherita - decidono di donare totalmente la lorovita al Signore vivendo in un monastero dove venga osservata la regola di santa Chiara. Ledue sorelle espongono al padre il loro grande desiderio; egli accoglie con piacere la lororichiesta e chiede ad alcuni monasteri, ma invano: tutto esaurito; le comunità delle monachemendicanti non dovevano superare il numero di trentatré. Allora egli presenta la richiesta alvescovo mons. Picedi e al duca Ranuccio I Farnese, che promettono sostegno spirituale eaiuto finanziario.Il 6 dicembre 1606 inizia la costruzione e intanto ventitré giovani chiedono di entrare nelnuovo monastero, che avrà vita fiorente fino al 1810, anno della soppressione di tutti gliordini religiosi. Anche il nostro monastero delle Cappuccine dedicato a Santa Maria dellaNeve viene soppresso. Le monache, con immenso dolore, devono separarsi: alcune vanno conparenti, altre presso famiglie di amici e benefattori ed un gruppo con la Madre Abbadessa,nella speranza di potersi riunire di nuovo in monastero. Debbono attendere quattro anni.C’è da ricordare anche che nel 1682 un secondo monastero di monache Cappuccine venivacostruito in Parma dal duca Ranuccio II accanto alla Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in via Farini, per l’educazione delle giovani di nobili famiglie. Nel 1686 il monastero era prontoe prese il nome di Santa Maria Addolorata e si trova tutt’ora in via Farini 75. Anche questomonastero verrà soppresso nel 1810; ma nel 1814 la duchessa Maria Luigia dona alleCappuccine di Santa Maria della Neve, questuanti, il monastero delle Cappuccinedell’Addolorata. Quando le Cappuccine dell’Addolorata vengono a sapere che il loromonastero è stato assegnato alle Cappuccine di Santa Maria della Neve, chiedono edottengono dalle autorità competenti di entrare anch’esse insieme a loro. Si forma, così,un’unica comunità di Cappuccine. Con l’avvento del Regno Italico, il monasterodell’Addolorata, con la legge del 7 luglio del 1866 è di nuovo soppresso, e diventa proprietàdello Stato. La comunità è composta da trenta monache. Viene loro concesso di rimanere inmonastero fin quando fossero rimaste in sei; dopo dovevano trovare una abitazione altrove.Allora era proibito accettare nuove vocazioni e indossare l’abito religioso.Dal 1866 al 1896, in trent’anni, le monache rimangono nove. Sta per giungere la triste ora dilasciare il monastero. Il cappellano, con il concorso di altri benefattori, acquista un ampiofabbricato, presso la chiesa di Sansepolcro, per le monache e per le giovani che volessero (insegreto) farsi religiose.A Parma, noi non siamo conosciute come monache clarisse Cappuccine, ma come Suore delBambino. Nella chiesa, annessa al monastero, sopra l’altare della navata destra, è esposta, inuna nicchia, la statua che rappresenta Gesù Bambino, molto venerata a Parma. Ogni anno,viene celebrato un solenne triduo di preghiera in suo onore.La chiesa è consacrata il 12 agosto 1569 e custodisce un’immagine miracolosa che raffiguraMaria Santissima, Gesù Bambino e degli Angeli. Da questa immagine la chiesa prende ladenominazione di Santa Maria degli Angeli. La Chiesa è tutta affrescata con immagini dellavita di Gesù e di Maria Santissima da noti pittori parmigiani. La cupola e i pennacchi sonoopera del pittore Giambattista Tinti. Le lesene, le colonne binate di pregiati marmi, le basi e icapitelli corinzi di marmo bianco di Carrara rendono bella la chiesa, che è molto frequentata.Di generazione in generazione le mamme e le nonne affidano alla protezione di GesùBambino i loro bambini e i loro nipotini.

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