Villa Sola Cabiati

Costruita ai primi del '700 dai Del Carretto, viene acquistata dal conte Gabrio Serbelloni per farne una dimora di villeggiatura per la famiglia proveniente da Milano. Lavori di ampliamento con le due ali laterali ed il rifacimento della facciata in stile neoclassico, le conferiscono l'aspetto elegante ed armonioso che possiamo vedere ancora oggi. All'interno decorazioni a stucco dell'intelvese M. Canzio ed affreschi del Conegliani, allievo del Tiepolo, arricchiscono le sue sale mentre all'esterno si estende un bellissimo giardino all'italiana. Conosciuta anche come La Quiete" ha ospitato il Parini quale precettore dei figli di G. Galeazzo Serbelloni per alcuni anni. Passata per via ereditaria alla famiglia Sola Cabiati è una delle più belle dimore del Lago di Como

Villa Sola Cabiati detta La Quiete" era la residenza settecentesca dei Duchi Serbelloni e custodisce ancora i tesori dell'epoca

Sul lungolago che porta a Tremezzo risalta Villa Sola Cabiati, detta anche «La Quiete»: eretta all'inizio del XVI secolo dai duchi Del Carretto, passò prima alla famiglia Brentano, di Griante, poi ai Serbelloni, una delle le più nobili famiglie milanesi, i quali le diedero l'aspetto attuale. Dal 1754 i Serbelloni ospitarono come precettore per ben nove anni l'abate-poeta Giuseppe Parini. L'accesso alla villa, prima che la strada fosse carrabile, avveniva per lo più dal lago, attraverso uno scenografico imbarcadero del 1813. Una volta sbarcati, la villa si intravedeva attraverso da una maestosa cancellata in ferro battuto sorretta da pilastri recanti statue a soggetto mitologico e grandi vasi di pietra. Si attraversava quindi il giardino all'italiana, organizzato in quattro grandi parterre con aiuole fiorite a formare delicati ricami vegetali. Sullo sfondo, il sobrio complesso della residenza, caratterizzato da un corpo centrale a tre piani affiancato da due ali più basse, dette 'cappuccine', d'aspetto classicheggiante con decorazioni barocchette. L'attico, decorato da vasi in pietra, forma un grande timpano su cui spicca lo stemma araldico della famiglia. Una scalinata con balaustre in pietra traforata e un sontuoso portale in marmo introducono all'interno (non visitabile). Tra gli artisti chiamati all'opera spiccano i nomi di Francesco Cornegliani (1740-1815), pittore della bottega milanese del Tiepolo, e di Muzio Canzio, raffinato stuccatore della vicina Valle Intelvi.Estratto dalla Guida «Scoprire la Tremezzina» (Francesco Soletti, Edizioni New Press 2017).

Villa privata molto bella e signorile, peccato non si possa visitare...

Anche solo dal fuori è regale. Che sogno!

Bella ma non è possibile visitarla

Bella tenuta bene ampi spazi

Bene del FAI bellissimo e situato in una posizione da favola.la villa è tenuta benissimo, sia internamente che esternamente. Al suo interno si possono osservare oggetti da collezione di rara bellezza. Il giardino è impeccabile pieno di fiori e piante potate alla perfezione.

Stupenda villa affacciata sul lago di como stupendi gli interni,bello il parco un po' meno bella la facciata,sarebbe bene dargli una sistemazione .