Salita Capodimonte Salita Capodimonte, 65, 80136 Napoli NA

Salita Capodimonte





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SALITA CAPODIMONTE | Luogo FAI | SALITA CAPODIMONTE è un luogo del FAI a (NAPOLI)

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Salita Capodimonte, 65, 80136 Napoli NA

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Recensioni consigliate

Lorenzo Manfredi
31.10.2023
Salita Capodimonte
Luogo estremamente suggestivo, strada scavata nel tufo che porta dal museo e parco della reggia di Capodimonte al quartiere Sanità. Si passa per diversi palazzi monumentali stupendi intervallati dal costone di tufo, tantissime cappelle votive tra cui la più bella al civico 58, la splendida chiesa del presepe e le scalinate che portano alla sanità. Consiglio di come percorso questo rispetto a quello che si fa da corso Amedeo che a differenza è un semplice viale alberato con palazzi moderni.
PRINK MONTEOLIVETO
07.09.2023
Salita Capodimonte
Salita Capodimonte anticamente chiamata Salita Santa Maria del Presepe a Napoli, in napoletano, ”a sagliuta do presepe”, si sviluppa lungo un arteria scavata nel tufo estremamente suggestiva. Ed ovvero ciò che è stato fin dai tempi remoti un alveo per acqua piovana, una sorta di condotta scavata più o meno in trincea dalle lave. Un piano contestuale geomorfologico che nella città di Napoli, relativamente ai comparti urbani sul confine fisico delle colline, ha condizionato per intero l’orografia dei luoghi ad esso confinanti: I Cristallini, Il comparto del Crocifisso, Santa Maria Antesaecula, Il fosso dei Miracoli. ¿L’intervento di modifica strutturale del comparto deve farsi risalire tra i due secoli più produttivi per l’edilizia del rango napoletano: il Seicento ed il Settecento. Orografia e toponomastica dei luoghi di Santa Maria del Presepe a Napoli. Il comparto risulta quasi per intero libero da costruzioni sulla mappa topografica di Napoli di Alessandro Baratta del 1629, mentre è chiaramente visibile lo scavo nel tufo che diverrà poi l’attuale Salita di Capodimonte. Ed ancora, sulle mappe antiche in altezza rispetto alla strada, la salita la si osserva adagiata su di un piccolo pianoro disteso, si occupata da una costruzione, riferibile più che certamente al piccolo complesso religioso di Santa Maria del Presepe da cui prende anche il nome, tutto il comparto, giustificato per la presenza nell’anzidetta chiesa di un presepe nella prima cappella a sinistra, opera dello scultore Ottaviano2. A differenza della prima, nella pianta del Duca di Noja, invece sono ben descritti i luoghi che rimarranno pressocchè gli stessi fino ad oggi, eccezion fatta per il fronte che guarda al bosco di Capodimonte, con grandi spazi aperti drasticamente ridotti alla fine del XVII secolo per le costruzioni edificate sul posto con ottenuta la massima saturazione durante tutto l’Ottocento. Santa Maria del Presepe è tale, da essersi formata in ragione della sua vicinanza fisica alla roccia del monte dal quale pende per minima parte ed arranca su di esso con la strada centrale del comparto, che, al suo interno è stato capace di generare, dal fondovalle all’apice, tre diversi insediamenti edilizi, il più grande e significativo di tutti e tre è proprio il collegio serafico dei Minori di San Pietro ad Aram. La Salita Capodimonte, diventa più suggestiva, tipica e pittoresca nel tratto serrato tra gli affioramenti del tufo, laddove, una particolare tipo di edilizia sfrutta la ripida essenza del costone tufaceo per ricavarci in qualche caso letteralmente scavarci nella sostanza le abitazioni per i residenti per i primi due piani fuori terra con scale d’accesso ripidissime, essenziali per costituire un caso unico nel tessuto urbano antico di ciò che effettivamente però, risulta esser soltanto la somma di numero considerevole di manovre di sistemazione relativamente moderne. Vi sono anche classici esempi di architettura letteralmente strappata al repertorio dell’architetto Sanfelice, specie nelle facciate con bugne a punta di diamante, allo stesso modo di quanto è invece accaduto col piperno per ingigantire ed impreziosire la facciata della chiesa dei Gesuiti a piazza del Gesù Nuovo. Esiste in questo comparto urbano il vico Tronari, sulla pianta del Duca di Noja detta via di Centagrada, e dai napoletani meglio nota come il Monte dei Cristallini, sede delle più antiche fabbriche di fuochi d’artificio in città, da cui, appunto l’appellativo di tronari dalla storpiatura napoletana per indicare tuoni.
Andrea Di Micco
23.08.2023
Salita Capodimonte
Luogo molto suggestivo, dal centro storico ti porta al parco, bosco e museo di Capodimonte attraversando luoghi spettacolari come il museo archeologico di Napoli , lo splendido borgo dei vergini con il palazzo dello spagnolo, il mercato e le stupende chiese fino ad arrivare a questa strada scavata nel tufo ricca di palazzi monumentali estremamente suggestivo

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