Castello di Montecopiolo

Luogo incantato e protetto. È possibile fare una bella passeggiata nel bosco in tutta tranquillità. Il sentiero è largo e ben tenuto. La difficoltà è per tutti, anziani e bambini compresi. A volte è possibile vedere anche persone con il passeggino anche se rimane comunque un sentiero e non una strada. Sono presenti numerose panchine per prendere fiato quando affaticati.

Ovviamente dalle rovine non si può pretendere chissà che.Ma trovare il cancello chiuso e nessuna informazione sugli orari di visita è troppo

Bello ma purtroppo per entrare ai resti archeologici del castello dirondirondello, bisogna prendere appuntamento con la pro loco...consigliato ;-)

Antichissime rovine medioevali sul cucuzzolo del monte copiolo con vista panoramica a 360 gradi sugli Appennini e la riviera romagnola

Gli scavi stanno portando in luce la vecchia rocca e ciò che rimane del vecchio paese, che non è che sia molto, ma sufficiente per capire com'era; è un giro gratuito, panoramico, che riporta ai tempi passati. Sicuramente in zona è da visitare, facilmente accessibile. Ogni anno riportano alla luce qualcosa.

una visita, possibile previo contatto con la Pro Loco, e spesso con gli archeologi della Università di Urbino che vi stanno tuttora operando, è assolutamente da programmare, anche da chi ama il Montefeltro. E' dove nacque la vicenda della famiglia che poi si insediò a Urbino.

nei giorni con poca foschia si riesce a godere del bellissimo panorama sul Montefeltro. L'accesso alle rovine del castello è solitamente chiuso, ma nella stagione estiva il comune organizza visite guidate.

Il posto piu bello del mondo

Il luogo scelto, nel X secolo[1], per l'edificazione del castello di Monte Copiolo è un rilievo di 1083 m s.l.m. facente parte della catena appenninica e posto a spartiacque tra le valli dei fiumi Conca (foce tra Misano Adriatico e Cattolica) e Marecchia (foce a Rimini). Oggi si trova collocato all'interno della regione Emilia-Romagna, in provincia di Rimini.Le cavità naturali di natura carsica, presenti presso la rupe, fornirono riparo all'uomo di Neanderthal. È stata rinvenuta, come oggetto residuale in stratigrafie bassomedievali, una selce in tecnica Levallois ascrivibile al Musteriano. Ancora in giaciture secondarie sono affiorati utensili e frammenti di industria litica, tra cui uno in ossidiana.In età protostorica il monte si trovò in margine a importanti tracciati che collegavano il versante tiberino all'Adriatico. Dall'Eneolitico il sito fu più frequentato e poi antropizzato nella media età del bronzo e tale rimase, sebbene in contrazione demografica, nell'Età del ferro

I resti del passato affascinano sempre. Speriamo che gli scavi continuino con maggior vigore per donarci altra storia.Il panorama è mozzafiato!