Danilo Coppe

Gli avvocati e i consulenti dei parenti delle vittime del Ponte Morandi (di sicuro NON quelli di Autostrade) avrebbero dovuto opporsi con tutte le forze alla demolizione delle pile 10 e 11, che erano le UNICHE prove che avrebbero permesso di valutare esattamente lo stato di ogni singola parte del ponte, e quindi di risalire alla causa del crollo, e di questo mi ero raccomandato sia con i parenti delle vittime (per 10 mesi e mezzo) che con il GIP, la dr.ssa Angela Nutini, nell'esposto che le avevo trasmesso il 23 gennaio 2019.Ma nessuno ha avuto il fegato di resistere alle pressioni dei PM, che per convincere tutti, compresi i periti, ad acconsentire alla distruzione delle prove, hanno raccontato di avere in serbo il video del crollo che invece non avevano neanche mai visto.Per poterlo realizzare era necessario aspettare la demolizione della pila 11, che ha consentito di individuare il punto di rottura dell'impalcato - che nessuno conosceva - in caso di rottura degli stralli o indifferentemente dell'antenna che li sosteneva, che infatti nella pila 11 è stata fatta saltare per prima (mentre nella pila 10 sono stati fatti saltare per primi i puntoni est del pilastro-cavalletto)..ma poi l'incaricato di taroccare il video di Ferrometal ha avuto a disposizione meno di 3 giorni per realizzare il falso, e ha combinato il pasticcio che conosciamo..Posso solo immaginare la faccia dei periti quando lo hanno visto.E c'è un'altra cosa che non torna:se è sufficiente la rottura degli stralli per far crollare tutto quanto, perché dopo aver fatto saltare l'antenna Danilo Coppe si è sbrigato (lo aveva programmato prima) a far saltare anche i puntoni del pilastro-cavalletto ?Risposta: per evitare che la gente vedesse che il pilastro e la parte centrale dell'impalcato rimanevano in piedi