Basilica di San Gavino

Un monumento grandioso e affascinante. È la basilica romanica più grande della Sardegna. Realizzata nell XI secolo, per volontà del giudice di Torres, da maestranze pisane con caratteristiche proprie del romanico lombardo. Lo spazio interno è tripartito da una teoria di colonne di spoglio (sono infatti una diversa dall'altra) provenienti da edifici della Turris romana e possenti pilastri che sostengono la copertura a crociera nelle due navate laterali e a capriate lignee in quella centrale. È presente un'ampia cripta, realizzata nel 1600, che corre lungo tutta la superficie della chiesa. Forse l'elemento che più cattura l'attenzione sono le due absidi affrontate che si innalzano nei lati brevi; una rarità presente in altre pochissime chiese in Europa.

Inaspettatamente una visita molto interessante !! Al costo di 3 euro, il che può far desistere dei visitatori improvvisati come me ma la visita è stata veramente meravigliosa. Semplice nell'organizzazione con un semplice foglio di spiegazione e la libertà di visitare la chiesa e Sopratutto i Sottereanei che sono stati la peculiarità sorprendente ed affascinante. La consiglio vivamente.

La basilica di San Gavino, è sede del culto degli amatissimi martiri cristiani Gavino, Proto e Gianuario di cui ogni anno vien e celebrata la festa a Porto Torres ed è la chiesa romanica più grande della Sardegna, un importante luogo di culto legato alla venerazione delle reliquie dei martiri turritani La ex cattedrale, è sede parrocchiale. La sua costruzione risale a prima del 1065. Materiale usati il granito, il marmo e il legno. Presenti all interno le statue iconiche dei tre santi, altre importanti opere d arte dalle  navate laterali si accede all'anticripta e alla cripta, dove sono custodite all interno di sarcofagi ,le reliquie dei martiri turritani. Pace e commozione ti assalgono quando ti rechi nell arrea consacrata e ti rendi conto di trovarti in un luogo davvero magico che ti riporta alla epopea della vita dei santi che diedero la vita x la loro fede e sono davvero venerati a Porto Torres. Come se non bastasse, il parroco Don Michele è una persona di rara disponibilità e gentilezza, caratteristiche che ti avvicinano ancor di più alla fede. Chiesa Da visitare assolutamente

Interessante basilica a due absidi..unica nel suo genere .Ingresso 2€.

Bisogna visitarla per ammirare il patrimonio di una Città e non solo. A livello artistico il romanico è di base l'architettura nota ma è nella cripta che si scoprirà questa osmosi tra Barocco e precristiano.

La vedo per la prima volta oggi, purtroppo in occasione di un funerale di un parente! È molto bella, chiaro esempio di stile romanico: merita una visita!

La più antica e grande basilica romanica in Sardegna, vale la pena visitare la cripta, luogo davvero singolare. Peccato che all’esterno la chiesa necessiti di una ristrutturazione conservativa molto importante

Davvero molto interessante e bella da visitare, per appassionati e non.Dispiace solo vedere che si sta piano piano sgretolando all'esterno. Lunga vita a lei.L'interno lo abbiamo visto solo dalla porta perché era tardi.Dietro la chiesa ci sono quattro colonne molto singolari, davanti alle abitazioni, più un'altra nella piazza.

Nel cuore di uno dei centri più importanti del Sassarese, a nord-ovest della Sardegna, che in origine fu una famosa colonia romana, sorge il monumento cristiano romanico più grande e antico dell’Isola, nonché uno dei più significativi. Gavino, Proto e Gianuario, perseguitati dall’imperatore Diocleziano, furono martirizzati nella colonia romana di Turris Libisonis – oggi area archeologica - a inizio IV secolo. A loro è dedicato un maestoso monumento, eretto nell’XI secolo e avvolto nel mistero di episodi leggendari. La basilica di san Gavino si erge sul Monte Agellu al centro di Porto Torres, che fu dapprima necropoli romana e paleocristiana, poi sede di due chiese (V-VII secolo), i cui resti furono inglobati nella cripta della basilica. Scenderai lungo una galleria appositamente scavata per accogliere, in artistici sarcofagi, le reliquie dei martiri, scoperte nel 1614, oggi meta di devozione di migliaia di fedeli. E ammirerai la moltitudine di reperti emersi dagli scavi e custoditi nell’Antiquiarium Turritano: tombe abbellite con mosaici e affreschi, statue e una cisterna bizantina.Cattedrale quando la città, per un millennio (484-1441), fu sede episcopale, San Gavino sorge tra due cortili, gli atri Comita e Metropoli: il primo deriva il nome dal giudice di Torres che commissionò la costruzione della chiesa a maestri pisani. Si narra che i corpi dei martiri sarebbero stati rinvenuti dal giudice in seguito a un prodigio: durante una grave malattia, Gavino gli apparve in sogno promettendogli la guarigione se avesse cercato i corpi perché ricevessero degna sepoltura. Scoperti nelle tombe vicine all’attuale chiesetta di Balai, furono trasferiti nella basilica. In onore dell’episodio, il 3 maggio, ogni anno, si celebra la solenne processione della Festha Manna. Molte le peculiarità della basilica: la particolare pianta longitudinale – la chiesa è lunga 58 metri, il triplo di quanto è larga - l’‘anomalia’ delle due absidi contrapposte e l’assenza di facciata. L’esterno è scandito da lesene e archetti pensili e ha gli ingressi sui lati lunghi: a nord un portale romanico con rappresentazioni di Adamo ed Eva, a sud un portale gotico-catalano. Dalla grandiosità dell’esterno passerai al fascino discreto dell’interno, rischiarato dalla luce di monofore che si riflette su tre navate, divise da arcate sorrette da 22 colonne in granito rosa e marmo grigio, derivanti da edifici di età romana e bizantina. La struttura longitudinale è chiusa su ambo i lati minori da un’abside.