Santuario Madonna della Bozzola Piazza del Santuario, 1, 27026 Madonna delle Bozzole PV

Santuario Madonna della Bozzola





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Santuario Madonna della Bozzola |

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Piazza del Santuario, 1, 27026 Madonna delle Bozzole PV

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Caratteristiche

  • Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

M S
25.10.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Luogo di pace e serenità. Quando necessito di ritrovare pace mi reco in questo Santuario.Parcheggio gratuito, piccolo parco dove si può fare Pic nic e bar con tavoli all' interno e in primavera-estate anche all' esterno.
Francesco Garavaglia
14.09.2023
Santuario Madonna della Bozzola
L ' unico neo, i ragazzi del gruppo... dovrebbero darsi una bella regolata , e calmarsi . Alcuni elementi addirittura, ne ho sorpresi , dietro la Sacristia , in atteggiamenti dispotici, nei confronti di altri ragazzi del gruppo , addirittura aggressivo . Bisogna che si mettano a riflettere bene , alcuni ragazzi e ragazze , e darsi una bella calmata. Non siano in una caserma ....Ma siamo nella casa della nostra Vera ed unica Madre Celeste ....E la Vergine Maria si addolora molto , non piacciono affatto certi comportamenti, specialmente nei suoi luoghi Sacri !
MARCO ICS
07.09.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Santuario molto bello. Luogo di incontro, riflessione, da visitare... Esterno area parcheggio un po' lasciato andare..
ERIC T.
04.09.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Luogo in cui Fede e Arte si fondono in modo armonico grazie alle opere presenti nel Santuario tra cui spiccano l' antico affresco nel presbiterio e le sculture e pitture di Mario Toffetti qui presente con capolavori unici.La Storia e' reperibile ovunque per chi ne' e' interessato la Fede e' una cosa personale, resta il fatto che qui comunque si provano emozioni importanti al cospetto di tanta bellezza...Buona Visita a Tutti.
Debora Tuccio “Alice”
22.08.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Bellissimo santuario da vedere!
Ivan Lamanna
02.08.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Cattedrale bellissima , così come il chiostro merita una visita se si passa in zona
Agostino Gattolin
01.08.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Chiesa bellissima. Non pensavo, curata bene e decorata egregiamentw
Stefano Masnaghetti
31.07.2023
Santuario Madonna della Bozzola
Il santuario nasce in seguito ad un evento miracoloso avvenuto nel 1462. Il dipinto della Vergine oggi custodito nell'altar maggiore è quello quattrocentesco dell'apparizione mariana, a quel tempo collocato in una modesta cappella campestre. Fu così che tra 1462 e 1483 venne costruito un primo oratorio, ampliato nel corso del Seicento a causa dell'aumento dei fedeli. Gli ampliamenti proseguirono ancora nel secolo successivo: è del 1720 la costruzione della grande cupola ottagonale. Infine, l'attuale forma del santuario si deve all'ultima fase costruttiva, avvenuta nella seconda metà del XIX Secolo: è del 1890 una prima versione della facciata, realizzata su disegno del prete-architetto Ercole Marietti, modificata nel 1897 per mano dell'ingegner Nava, il quale però mantenne alcune inconfondibili caratteristiche dell'estrosa architettura di Don Ercole, tra cui l'eclettismo stilistico, le decorazioni in cotto e il contrasto cromatico tra rosso e bianco. Notevole anche l'interno, che presenta un soffitto con volte a botte dalle decorazioni neorinascimentali.
Andrea Balduzzi
31.07.2023
Santuario Madonna della Bozzola
L'Apparizione“voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie”La protagonista del fatto miracoloso che portò alla costruzione del Santuario è Maria, una ragazza tredicenne di Garlasco, che aveva perso l’uso della parola durante l’eccidio di tutta la sua famiglia ad opera di bande di soldati che all’epoca si fronteggiavano sul territorio. Maria aveva portato gli animali al pascolo tra le querce ed i cespugli di biancospino della “Busslà”. Verso mezzogiorno vedendo il cielo rabbuiarsi e pensando a un temporale, si rannicchiò sotto l’edicola con l’immagine della Vergine. All’improvviso, un globo di luce andò a posarsi sopra un cespuglio di busslà (biancospino).Apparve la figura della Madonna che disse alla ragazza: “Maria Benedetta, vai a dire alla gente di Garlasco, che voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie. Come segno che ti sono apparsa tu hai già udito il mio messaggio, ora lo porterai alla gente di Garlasco”.Maria, ancora scossa, tornò in paese. Grande fu la sorpresa dei compaesani nell’udire la ragazza ripetere, con la sua voce, quelle parole udite alla “busslà”. Della giovane pastorella – che cominciarono a chiamare Maria Benedetta – non si ebbe più notizia. La tradizione vuole che si sia ritirata in un monastero di clausura, alla Cascina Veronica, vicino al torrente Terdoppio, dove pare sorgesse un convento di monache vallombrosane.Il messaggio del quale si fece ambasciatrice non cadde nel vuoto. La comunità di Garlasco, attorno all’immagine murale di Maria Vergine, cominciò a costruire una “casa”, una grande casa, che i secoli via via trasformeranno nel Santuario che oggi si impone, in tutta la suggestione architettonica, nella piana Lomellina. Le cronache collocano l’evento prodigioso nell’anno 1465.Il dipinto che campeggia sull’Altare MaggioreRisale alla metà del ‘400 l’immagine mariana al centro del prodigio. La tradizione la vuole dipinta nel 1456 dal giovane Agostino da Pavia. Agostino affresca l’immagine come gesto di ringraziamento alla Vergine che egli aveva invocato mentre attraversava a cavallo le acque del Ticino, nelle quali stava per sprofondare. Superato il pericolo e portatosi lungo le rive del fiume, il giovane pittore scorse un’umile edicola votiva, che pensò di decorare e abbellire con una immagine dedicata a MariaIl dipinto presenta la Vergine assisa in cattedra, rivestita di un ampio manto rosso scuro, dal risvolto color verde. Il copricapo è del medesimo tessuto, allacciato al collo e come “fermato” dall’indice della mano destra del Bambino Gesù, che la Vergine porta in piedi sulle ginocchia.La mano destra della Madonna impugna un libro appoggiato sulle ginocchia; la mano sinistra sorregge il Bambino, dagli occhi dolcissimi, e vestito di una corta tunica bianca fasciata in vita.La sacra immagine fu più volte ritoccata: colorarono di blu il manto di Maria, la parete venne cancellata, apportarono discutibili aggiunte. Ma pur con tutti questi “accanimenti” è riuscita ad attraversare più di cinquecento anni.Nel 1983, la Sovrintendenza per i Beni artistici e storici della Regione Lombardia autorizzò il restauro, affidato ad Andrea Mandelli di Bergamo, che, rimosso lo strato delle ridipinture, portò all’antico splendore l’immagine originale.

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