Tomba di Fadilla

È stata scoperta appena cento anni or sono e aperta al pubblico (per poco) da settembre 2018. Ora visitabile su prenotazione in due gruppi da una quindicina di persone ogni mese su un calendario prestabilito. Assieme alla vicina tomba dei Nasoni costituisce parte di una serie di sepolture andate perdute e ai quali si aggiungono i cosiddetti mausolei di Grottarossa, sepolcri monumentali visibili sul lato opposto della strada in una bella area archeologica. Una stanza unica ma ricchissima di arte e storia, con dipinti sulle pareti in buono stato di conservazione e un pavimento a mosaico pregevolissimo. Anche la volta è decorata e le figure ricordano molto quelle della non distante e stupenda villa di Livia o, se vogliamo, della camera del cd ipogeo degli Ottavi. Non ci sono pannelli esplicativi ma la brava funzionaria della soprintendenza che vi accompagnerà saprà spiegare tutto con cura. Confermo l'impressione avuta la prima volta Assolutamente da vedere!". Vi si arriva dalla Flaminia nuova con uno svincolo subito all'altezza di via casali Molinari o con la ferrovia Roma nord fermata grottarossa (si percorre il cavalcavia pedonale). Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi"

Visitabile tramite la prenotazione, e da vedere!

La tomba venne edificata tra la fine del II e l'inizio del III secolo, durante l'età imperiale, lungo la Via Flaminia, poco distante dalla tomba dei Nasoni. Venne ritrovata nel 1924 nei pressi della fattoria appartenente ai Casali Molinaro: l'anno successivo gli archeologi scoprirono alcuni reperti che lasciano intendere che nel luogo poteva sorgere una villa; non è noto se la tomba fosse in qualche modo collegata alla residenza. Dopo un restauro di circa quindici anni, dal costo di circa quarantamila euro, l'ipogeo è stato riaperto il 22 settembre 2018.La tomba, che originariamente aveva una facciata, andata perduta, dalle forme di un tempio è scavata nel tufo e si presenta in un unico ambiente con soffitto a volta: il pavimento è a mosaico con tessere in bianco e nero disposte a forme geometriche, con al centro la raffigurazione di un uccello che poggia su un ramo. Un'iscrizione nel muro riporta il nome di Fadilla, posta da parte del marito.