Riserva Naturale dell'Insugherata

Bel parco naturale dentro Roma con aree selvatiche con boschi di querce e altri molto umidi lungo i fossi e i torrenti. Altre aree sono a seminativo e pascolo di pecore. I sentieri sono numerosi ma non tutti accessibili, ci sono zone dove vari proprietari privati rendono difficile se non impossibile transitare. Ci passa anche la via Francigena e ogni tanto si incontrano dei camminanti. La manutenzione dei sentieri è sufficiente. I cinghiali sono molto presenti ma non tutti si spaventano perché hanno incontrato molte persone che gli hanno anche dato cibo e si deve stare all'erta e in caso cambiare sentiero.

Uno scandolo, sentieri coperti dai rovi aree sosta abbandonate nella vegetazione. Una vergogna per Roma e per l'Italia. Un insulto ai pellegrini della via francigena che percorrono centinaia e centinaia di km per arrivare a Roma e nell'ultima tappa sono costretti ad attraversare questo scempio. Sindaco, assessori del comune di roma dovrebbero vegognarsi!

Tanto spazio verde ben tenuto e curato. Ottimo per ricevimenti e feste private.

area davvero immensa che si espande nella zona nord di Roma. ci sono pochi sentieri ma a mio avviso sufficienti per perdersi nella natura. purtroppo la zona nord della riserva, vicina all'entrata della via cassia, è andata in fiamme, di sicuro non uno bello spettacolo

Un parco nel quadrante nord di Roma bellissimo. Vale la pena visitarlo per respirare aria pulita, vedere fiori e animali a ridosso della centro abitato. Potete arrivare, attraverso alcuni sentieri, fino a via Cassia.

La Riserva è molto bella ed è una vera oasi di pace, stupefacente se si considera che è compresa tra strade molto trafficate come via Trionfale, via Cassia e via Cortina d'Ampezzo.Purtroppo è molto poco conosciuta perché gli ingressi sono tutti quasi nascosti e ci vuole passione per andarli a scoprire. In teoria sarebbe attraversata dalla via Francigena ma indicazioni e cartelloni illustrativi oltre a qualche panchina e tavolino per pic-nic messi nel corso degli anni sono stati in parte vandalizzati (come altri messi molti anni prima) e in parte si sono deteriorati per l'incuria. Tutti i percorsi che nel tempo erano stati creati si sono anch'essi deteriorati e sono in parte invasi dalle erbacce e dai rovi, ed inoltre in molti punti qualcuno ci ha rovesciato della sabbia che forse facilita il passaggio dei cavalli ma rende difficoltoso camminare.In teoria la riserva fa parte insieme ad altre di Romanatura, ente regionale e dovrebbe essere vigilato dalla Forestale, ma in oltre 20 anni non ho mai incontrato nessun forestale. Una situazione che è lo specchio del degrado della città di Roma.Natura non deve necessariamente significare abbandono a se stesse di zone che andrebbero invece valorizzate.La riserva meriterebbe 5 stelle per la sua bellezza intrinseca, per i bei boschi ricchi di querce da sughero e di tanti altri alberi, per le vallette bucoliche e per le tante fioriture che si susseguono per molti mesi durante l'anno. Ma per tutto quello che precede sono costretto a togliere una stella. La speranza è l'ultima a morire ma attualmente ci vuole anche coraggio ad avventurarsi nella riserva, sia perché non c'è quasi mai nessuno, sia perché si può incontrare invece qualche cinghiale coi piccoli (cosa che mi è capitata oggi stesso) con tutte le incognite che un incontro del genere può causare.

L'entrata in Via Paolo Emilio Castagnola della riserva naturale non è utilizzabile. Siamo venuti apposta con i mezzi pubblici e il percorso non è attraversabile per via delle piante che impediscono il passaggio ed abbiamo dovuto cambiare itinerario. Ogni tanto dovrebbero fare manutenzione.

Poco curata. I sentieri, alcuni stretti e/o scoscesi, possono essere percorsi o a piedi o in mountain bike. Sono presenti anche delle aree pianeggianti che possono essere utilizzate come aree picnic. Peccato che queste aree non siano attrezzate con tavolini con panche di legno, come aree sosta anche per il pranzo. Sarebbe bella, inoltre, la presenza di cestini e panchine in legno sparsi qua e la, visto l'accesso libero al pubblico.

Notevole riserva naturale analoga alla vicina Veio ma con la differenza di essere completamente circondata da quartieri della città sui suoi 4 lati, il che crea un incredibile contrasto tra il vicino ambiente urbano e il tipico paesaggio dell'alto Lazio caratterizzato da un'alternanza di colline boscose, prati e campi coltivati. Una vera e propria gita fuori porta in un paesaggio che sembra essere situato a decine o centinaia di km dalla città e che invece è situato dentro la metropoli a ridosso del centro.Per quanto riguarda gli accessi, un possibile itinerario è quello che attraversa tutta la valle dalla Trionfale alla Cassia partendo da via Giovanni della Casa, vicino al San Filippo Neri, arrivando sulla Cassia nella zona di Tomba di Nerone.Un'altra possibilità è quella di scendere direttamente nel centro della valle da via Augusto Conti a Monte Mario.Una terza possibilità è quella di seguire il sentiero che corre lungo la via Francigena che parte da un condomino situato sulla via Cassia all'altezza del GRA, direzione centro.

Di tutti i parchi di Roma, che conosco molto bene per aver girato in MTB quasi tutti i loro sentieri, questo è il meno gradevole. Non si può fare un giro completo, l'uscita della via Francigena, che lo attraversa è ripidissima nel tratto finale. Il parco èmolto impervio con pochi sentieri. Non c'è nulla di particolarmente rilevante se non la presenza di una numerosa comunità di cinghiali. È il covo principale di questi animali per Roma nord.