Fondazione Sant'Elia Via Maqueda, 81, 90133 Palermo PA

Fondazione Sant'Elia





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Fondazione Sant'Elia Via Maqueda, 81, 90133 Palermo PA




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Fondazione Sant Elia – Sito ufficiale Fondazione Sant’Elia Palermo |

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Via Maqueda, 81, 90133 Palermo PA

Orari

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Caratteristiche

  • Ingresso accessibile in sedia a rotelle
  • Adatto ai bambini
  • Ristorante
  • Toilette
  • Bagno accessibile in sedia a rotelle




Recensioni consigliate

Filippo Rao
13.10.2023
Fondazione Sant'Elia
Un bel palazzo tra i tanti della splendida città di Palermo da visitare.
gaetana anna meli “Tania Meli”
11.10.2023
Fondazione Sant'Elia
Un bellissimo Palazzo aristocratico in Via Maqueda, restaurando nel 2000 prospetti, cortili e affreschi nei saloni, e destinato a diventare un prestigioso Museo, con mostre temporanee di arte , e numerose altre iniziative
Monica Hvalic
01.10.2023
Fondazione Sant'Elia
La Struttura è davvero molto bella, ben organizzati per le mostre.La mostra stupenda.
Gibbi Costanzo
29.09.2023
Fondazione Sant'Elia
Un gioiello nel centro di Palermo tutto da scoprire. Recentemente restaurato potrebbe implementare il numero di mostre svolte.
Alessio Brugnoli
17.09.2023
Fondazione Sant'Elia
Se c'è un aggettivo per definire palazzo Sant'Elia è meraviglioso: la sua storia prende le mosse nei primi decenni del XVI secolo, quando il “ magnificus” Vincenzo Imbarbara barone di Alia comprava “un tenimentum magnum domorum cum cortilibus” posto all’incirca all’angolo tra la Ruga Magna dell’Albergheria e l’antica ruga Divisorum (le attuali via del Bosco e via Divisi).Nel XVII secolo, cioè in concomitanza del taglio della strada Nova o Maqueda, il palazzo del marchese di Santa Croce, fu soggetto a una prima ristrutturazione: il palazzo all'epoca era costituito dagli appartamenti nobili al primo piano e da corpi adiacenti di servizio, le scuderie il forno, una cappella, un ampio giardino retrostante e forse anche l’originaria scala escuberta. Tra il 1720 e il 1750, il complesso subisce, sotto la direzione di un ignota architetto, un ampliamento, che dal 1756, su commissione del marchese Giovan Battista Celestri e Grimaldi, viene preso in carico dal al “ regio ingegnero” Nicolò Anito, che trasforma il palazzo in un gioiello del rococò.Anito progetta nuovo monumentale fronte con doppio portale su via Maqueda e un nuovo cortile nell’area del preesistente giardino; nel 1760 il suo posto è preso dall'ingegnere Giovan Battista Cascione, che completa la facciata, realizzando la scenografica sequenza di “finestroni” dai timpani spezzati arcati e triangolari adorni di decorazioni in stucco, con le ringhiere a petto d’oca, la corte d’onore, il secondo cortile e lo scalone d’onore a doppia rampa con gradini in marmo rosso di Castelvetrano. In più coordina la complessa decorazione degli interni, che come spesso accade a Palermo, è ispirata alla simbologia massonicaIl palazzo è rimasto di proprietà dei marchesi di S.Croce fino al 1866 quando l’ultima erede del casato donna Marianna Celestri e Grimaldi principessa di Montevago priva di eredi diretti istituice suo erede universale il nipote Romualdo Trigona e Gravina principe di S.Elia, personaggio illustre, ma anche molto discusso, della Sicilia post-unitaria, il cui omonimo nipote, sindaco di Palermo, amico di Ignazio Florio e zio di Tomasi di Lampedusa, è coinvolto in uno scandalo della Roma umbertina: l 2 marzo 1911 la moglie, che era prima dama d'onore della regina Elena, è uccisa dall'amante, il barone Vincenzo Paternò, tenente di cavalleria, in una camere dell'Hotel Rebecchino, nel rione EsquilinoI Trigona di Sant’Elia mantengono la proprietà fino al 1920 quando donna Laura Trigona decide di vendere la parte più rappresentativa dell’immobile, che decade rapidamente, finché nel 1997 non viene acquistato dalla Provincia di Palermo che avvia nel 2000 un complesso restauro. Nel 2013, è affidato fondazione Sant'Elia, che ha trasformato il palazzo in polo culturale ed espositivo, sede di splendide mostre
Rosy Montevago
02.09.2023
Fondazione Sant'Elia
Anche se non ci sono mobili antichi all'interno, è sicuramente un posto da visitare per le meravigliose decorazioni nei tetti delle stanze
ernesto gibellina
04.08.2023
Fondazione Sant'Elia
Palazzo storico palermitano adibito a museo e luogo d'arte. Meglio l'esterno che l'interno ma merita una visita
Michele Elehcim
03.08.2023
Fondazione Sant'Elia
Ho assistito ad una mostra d'arte gratuita. Spiegata da dei ragazzi di un istituto superiore artistico. I ragazzi all'ingresso bravi e le ragazze all'accoglienza al piano della mostra ancor di più. Inoltre c'è un area ristoro molto bella o così mi è sembrato. Il palazzo è elegante, lo consiglio. da visitare.
Andrea Lawendel
03.08.2023
Fondazione Sant'Elia
Non avevo mai visitato Palazzo Sant’Elia in via Maqueda e sono stato lieto di colmare la lacuna in occasione della mostra I’m on fire! con i lavori che Mario Schifano presentò in una straordinaria prima al Palazzo delle Esposizioni a Roma nel 1990. Due anni dopo quelle stesse opere furono danneggiate da un incendio e vennero nuovamente esposte nel 2008. La ripresa di questa mostra palermitana - prorogata fino al 31 marzo 2022, affrettatevi! - offre lo spunto per una serie di riflessioni sul significato dell’arte contemporanea e la sua capacità di “fare storia” (ragionamento ben supportato dal materiale informativo molto completo che guida il percorso di visita). Non meno stimolante la piccola sala dedicata, nell’ammezzato della scalinata di accesso, alle Orestiadi teatrali gibellinesi. Tutto il Palazzo è splendido e in ideale stato di fruibilità (le scale le ho percorse a piedi ma immagino sia garantita l’accessibilità. È compreso un locale con bar ristorante molto elegante, che non ho avuto modo di provare.
Giovanni Villino
29.07.2023
Fondazione Sant'Elia
Spazio espositivo suggestivo nel centro storico della città. Su via Maqueda è posizionato uno degli edifici storici tenuti con maggior cura. Facilmente raggiungibile dalla stazione centrale. A pochi passi dall'itinerario arabo-normanno Unesco

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